Eziologia ed epidemiologia
I fitoplasmi sono microrganismi procarioti, simili a batteri, ma privi di parete cellulare e quindi senza una forma propria (pleomorfi); tipicamente floematici, sono trasmessi da insetti con apparato boccale pungente succhiante; incapaci di condurre vita autonoma, non sopravvivono nell'ambiente esterno. Raggruppati in base a somiglianze genetiche, sono inseriti tra i batteri, classe Mollicutes e suddivisi in 15 gruppi. Lo schema tassonomico è basato sulla comparazione delle sequenze del gene che codifica l'acido ribonucleico della subunità piccola del ribosoma (16S rRNA), evolutivamente molto stabile. Sono 18 i fitoplasmi finora segnalati in tutto il mondo a carico della vite e sono possibili le infezioni miste.
Tabella 1: Elenco dei principali fitoplasmi ritrovati in vite in Italia
Gruppo | Ceppo tipo | Segnalati in |
16Srl-A | Virginia grapevine yellows | USA (Virginia) |
16SrI-A | Cile | |
16Srl-B | Michigan aster yellows (MAY) | Piemonte, Veneto, Molise, Toscana, Liguria |
16Srl-C | Clover phyllody (Cph) | Veneto, Abruzzo |
16SrII-A | Scopazzo dell'arachide | Australia |
16SrII-B | Sud Africa | |
16SrII-D | Australia | |
16SrIII | X-Disease (CX) | Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia Romagna; Israele |
16SrIII-I | Virginia grapevine yellows (VGY III) | USA (Virginia), Israele |
16SrV-A | Giallume dell'olmo | Piemonte, Emilia, Lombardia |
16SrV-C | Flavescenza dorata | Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche; Francia |
16SrV-D | Flavescenza dorata | Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli, Trentino; Francia, Spagna |
16SrVII-A | Giallume del frassino | Cile |
16SrX | Apple proliferation (AP) | Veneto |
16SrX-B | European stone fruit yellows (ESFY) | Ungheria, Serbia |
16SrXII-B | Australian grapevine yellows (AUSGY) | Australia, Nuova Zelanda |
16SrXII-Q | Iran | |
16SrXII-A | Stolbur (AY-G o IPVR) Bois noir | UE, Slovenia, Croazia, Ungheria, Israele |
(modificato da Bertaccini, 2009)
Il fitoplasma della FD è tipico della vite (se si eccettuano i ritrovamenti in Clematis vitalba), così come il suo vettore ed, infatti, la trasmissione avviene da vite infetta a vite sana. L'agente di BN è invece, un fitoplasma presente in diverse piante erbacee, sia spontanee sia coltivate (es. ortica, convolvolo, stoppione, plantago, potentilla, erba morella, amaranto, artemisia, calistegia, menta, pomodoro, altre solanacee e labiate). La trasmissione dell'infezione avviene tra piante erbacee e vite. Non è chiaro se si ha trasmissione da vite a vite e attraverso quale vettore.
Il materiale di propagazione infetto (produzione di barbatelle con legno prelevato da viti ammalate) è probabilmente la via più importante d'introduzione della flavescenza e di scafoideo nelle nuove aree geografiche. Studi sull'argomento stimano le percentuali di barbatelle infette che giungono nei vigneti all'impianto oscillanti tra l'1‰ e il 16% (Pavan et al., 1997; Osler et al., 2002).
Sono vettori di giallumi quegli insetti con apparato boccale pungente-succhiante, che si nutrono a livello floematico (floemomizi). La trasmissione è di tipo persistente-propagativo. L'insetto nutrendosi della linfa di piante infette assimila anche il fitoplasma, che si moltiplica localizzandosi nelle ghiandole salivari, da dove poi passerà nelle piante sane visitate dal vettore. L'insetto resta infettivo per tutta la vita, ma non sembra vi sia trasmissione trans-ovarica, cioè dalla madre alla progenie, perciò le neanidi alla nascita risultano sane. In generale, i vettori dei GY non si conoscono granché bene, eccetto per FD e BN. Vettore di FD è Scaphoideus titanus Ball; mentre il vettore conosciuto di BN è Hyalesthes obsoletus Signoret. Il ruolo dello ialeste quale unico vettore di BN, viste le caratteristiche dell'insetto e la diffusione della malattia, è ancora dubbio ed è opinione comune che vi siano anche altri vettori ancora da accertare.
Piante spontanee ospiti del fitoplasma del legno nero
Dal 2003, in provincia di Reggio Emilia, sono state campionate le erbe spontanee maggiormente presenti nei nostri vigneti e alcune delle essenze arboree tra le più diffuse nel delimitare i vigneti emiliani. Le piante erbacee campionate potevano o non presentare ingiallimenti o arrossamenti delle foglie, accompagnati eventualmente da maculatura clorotica, microfillia e nanismo.
Alcune delle ortiche raccolte pur non manifestando sintomi, sono risultate positive a BN (Stolbur). Da sottolineare anche l'elevato numero di campioni positivi ottenuti dalle analisi su convolvolo e la presenza di tale fitoplasma anche in essenze arboree come olmo, salice e gelso.
Tabella 2 - Piante spontanee saggiate per BN in Provincia di Reggio Emilia
Genere specie | Numero piante | % campioni positivi a BN |
Amaranthus retroflexus | 5 | 60,0 |
Artemisia vulgaris | 1 | 100,0 |
Calystegia sepium | 2 | 0,0 |
Chenopodium album | 3 | 33,3 |
Cirsium arvense | 1 | 100,0 |
Clematis vitalba | 5 | 0,0 |
Convolvolus arvensis | 11 | 72,7 |
Lotus corniculatus | 1 | 100,0 |
Medicago sativa | 8 | 25,0 |
Mentha spp. | 4 | 25,0 |
Plantago lanceolata | 8 | 25,0 |
Plantago major | 1 | 0,0 |
Portulaca oleracea | 2 | 0,0 |
Taraxacum officinalis | 2 | 50,0 |
Trifolium repens | 1 | 0,0 |
Urtica dioica | 15 | 33,3 |
Ficus carica | 2 | 0,0 |
Morus spp. | 1 | 100,0 |
Salix alba | 3 | 100,0 |
Ulmus campestris | 7 | 85,7 |
Altri fitoplasmi | ||
Amaranthus retroflexus | 1 | 16 Sr IX |
Mentha piperita | 1 | Aster yellow |
Taraxacum officinalis | 1 | 16 Sr IX |