PROVA DI CONTENIMENTO DEL FITOPLASMA DEL LEGNO NERO DELLA VITE IN CONDIZIONI DI SEMI-CAMPO
(pubblicato su ATTI Giornate Fitopatologiche, 2008, 2, 601-606)
M. BACCHIAVINI (1), R. BONDAVALLI (1), N. REGGIANI (2), L. MILANESI (2), A. MONTERMINI (1), A. BERTACCINI (3), N. MORI (4)
(1) Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia - Via F. Gualerzi, 32, 42100 RE
(2) Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena - Via Andreoli, 13, 41100 MO
(3) DiSTA - Patologia vegetale, Università degli studi di Bologna - Viale Fanin, 44, 40127 BO
(4) Agrea Centro Studi - Via G. Garibaldi, 5, 37057 San Giovanni Lupatoto, Verona
mbacchiavini@regione.emilia-romagna.it
RIASSUNTO
Durante l'estate 2003 nelle province di Modena e Reggio Emilia è stata condotta una prova in condizioni di semicampo per valutare l'efficacia di alcune pratiche fitosanitarie nel contenimento del fitoplasma associato al legno nero della vite. Durante il periodo di volo dell'insetto vettore Hyalesthes obsoletus viti allevate in vaso sono state collocate, per un periodo di circa due settimane, ai bordi di due vigneti gravemente colpiti dal giallume in parcelle di ortica infestate dal cixiide e sottoposte a trattamenti diversi. Dopo il periodo di esposizione le viti sono state isolate fino al 2006 in serra a prova di insetto per la valutazione visiva dei sintomi e la verifica molecolare della presenza del fitoplasma. Il diserbo e i due insetticidi applicati sulle ortiche hanno significativamente ridotto sia le popolazioni di H. obsoletus sia il numero di viti sintomatiche rispetto alle parcelle dove non è stato eseguito alcun intervento. Il 68% delle viti sintomatiche hanno manifestato sintomi nell'anno successivo all'inoculo. Le analisi molecolari hanno confermato la presenza del fitoplasma del Legno nero nel 5% delle viti sintomatiche.
Parole chiave: Hyalesthes obsoletus, Legno nero, vite, diserbo, fitoplasmi
SUMMARY
TRIAL OF GRAPEVINE PHYTOPLASMA "BOIS NOIR" CONTROL IN SEMI-FIELD CONDITIONS
During 2003 summer in Modena and Reggio Emilia provinces trials to evaluate effectiveness in containing grapevine Bois Noir epidemic by diverse management protocols were carried out. During flight period of Hyalesthes obsoletus, Bois Noir phytoplasma vector, potted seedling and cutting grapevines were located near to the vineyard affected by yellows disease in the nettle at the borders. Nettle plants were infested by the cixiide and treated with diverse pesticides. After two weeks the potted grapevine plants were moved to a insect proof greenhouse and maintained till 2006 to evaluate symptoms appearance and to test phytoplasma presence. The erbicide and the two pesticide applications to nettle plants significantly reduced H. obsoletus populations and symptomatic grapevine presence when compared to untreated control blocks. The 68% of symptomatic potted grapevine plants exhibited symptoms the year following insect inoculation, molecular analyses were able to detect phytoplasma presence in 5% of symptomatic plants.
Keywords: Hyalesthes obsoletus, Bois Noir, grapevine, weed control, phytoplasma
INTRODUZIONE
L'epidemia di giallumi della vite si è manifestata nelle province di Modena e Reggio Emilia alla fine degli anni '90. Da subito i viticoltori presero atto della gravità del problema, costatando direttamente in campo i sintomi. Fin dal 2000, primo anno di attuazione del decreto di lotta obbligatoria a Flavescenza dorata, i Consorzi fitosanitari di Modena e di Reggio Emilia si sono attivati per una raccolta di campioni di viti sintomatiche al fine di discriminare i fitoplasmi agenti dei giallumi. La presenza del fitoplasma associato al Legno nero è risultata preponderante nella maggior parte dei casi. Queste premesse hanno portato i Consorzi ad avviare attività di ricerca volte alla miglior comprensione dell'epidemiologia del Legno nero nel comprensorio dei lambruschi emiliani.
Dalle prime indagini è emerso che il vettore del Legno nero, Hyalesthes obsoletus Signoret, è largamente diffuso negli areali emiliani. Compie il proprio ciclo biologico principalmente su Urtica dioica ed in minor misura su Convolvulus arvensis; l'adulto emerge dal terreno a partire dalla metà di giugno e termina il proprio volo la metà del mese di agosto. Le uova dell'insetto sono deposte al colletto della pianta ospite in estate, e una volta schiuse, le neanidi si approfondiscono nel terreno dove svernano a spese delle radici dalle quali possono già acquisire il fitoplasma. Le viti sintomatiche all'interno del vigneto si distribuiscono secondo un gradiente dall'esterno verso l'interno (Cavallini et al., 2003; Credi et al., 2004) e questo è particolarmente evidente dove ai bordi è presente ortica. I trattamenti insetticidi effettuati sulla vite, durante il periodo di volo del vettore, contro i fitofagi della vite (tignole, Scaphoideus titanus, tripidi) non influenzano né la dinamica di popolazione del cixiide né l'incidenza della malattia (Mori et al., 2008). L'unica forma di lotta efficacie nel contenimento del Legno nero, a parte il controllo del materiale vivaistico, sembra essere l'eliminazione selettiva di queste ultime (Weber e Maixner, 1998; Pavan e Stefanelli, 2000).
Dal 2003 è stata condotta una prova in condizioni di semi-campo per valutare l'efficacia nel contenimento del fitoplasma associato al Legno nero della vite di alcune pratiche fitosanitarie quali il diserbo o applicazioni di alcuni insetticidi sull'ortica.
MATERIALI E METODI
La prova è stata condotta, da giugno ad agosto 2003, su un'area ricca di ortica presente al bordo di due vigneti gravemente colpiti da Legno nero siti nei comuni di Carpi (MO) e di Correggio (RE). Preliminarmente in tali aree era stata rilevata un'elevata presenza di H. obsoletus.
Per ogni azienda sono state contraddistinte tre parcelle contigue, della superficie di circa 300 m2 ognuna. Di queste, una (tesi "diserbo") è stata trattata prima dell'inizio del volo dello H. obsoletus con un erbicida a largo spettro con prevalente attività sistemica; una (tesi "insetticida") è stata trattata durante il volo con un insetticida neonicotinoide sistemico ed in una tesi ("testimone") non è stata eseguita alcuna pratica fitosanitaria od agronomica. Le caratteristiche delle tesi sono riportate in tabella 1.
Per monitorare la densità delle popolazioni di vettore presenti nelle singole parcelle, settimanalmente sono stati eseguiti degli sfalci con retino entomologico.
Durante il volo di H. obsoletus sono state collocate, per intervalli di due settimane, all'interno delle parcelle diversamente trattate delle viti allevate in vaso. Sono state poste ad infettarsi barbatelle di "Chardonnay" e di "Lambrusco salamino" e semenzali di "Lambrusco".
In tabella 2 è stato riportato il periodo di esposizione ed il numero di vasi impiegati (diviso per località e varietà) per ogni singola tesi.
Finito il periodo di esposizione i vasi sono stati raccolti e mantenuti isolati in una serra a prova d'insetto fino al 2006. Per tre anni, nei mesi di settembre, è stato eseguito il monitoraggio di tutte le viti per individuare la presenza di sintomi riferibili al giallume. Le sole piante risultate sintomatiche sono state oggetto di indagini molecolari (PCR-RFLP) per la identificazione dei fitoplasmi.
Per l'analisi dei dati è stata impiegata l'Analisi della Varianza Anova con le Repeated Measures ed il test del Chi Quadro per le percentuali dei sintomi.
CH - "Chardonnay", LS - "Lambrusco Salamino", SE - semenzali di Lambrusco
RISULTATI
Influenza degli interventi effettuati sulle catture di Hyalesthes obsoletus
Nei grafici 1 e 2 sono riportate le curve di volo registrate nelle due aziende. Nelle parcelle "testimone" sono stati catturati individui dal 23 giugno al 4 agosto, con un picco di sfarfallamento nella seconda settimana di luglio. Il diserbo ha sortito un'efficacia (formula efficacia semplice) di riduzione della popolazione del 88,8% (87,4% a Correggio e 90,3% a Carpi) rispetto alla tesi testimone, mentre i due interventi insetticidi hanno abbassato le catture del 75,4% (68,4% a Correggio e 82,3% a Carpi). In entrambe le località, l'analisi della varianza Anova con le misure ripetute ha evidenziato, rispetto al testimone, differenze statisticamente significative nel calo delle catture di H. obsoletus sia nelle tesi "diserbo" sia nella tesi "insetticida", a partire dalla data successiva i trattamenti.
Influenza degli interventi effettuati sulla manifestazione dei sintomi
In tabella 3 è riportato il numero e la percentuale di viti che almeno in un campionamento hanno evidenziato sintomi ascrivibili a giallumi della vite nelle diverse tesi.
I saggi molecolari condotti sulle viti sintomatiche hanno evidenziato una bassa positività alle analisi (5%). Durante il periodo di prova è stata rilevata solo la presenza del fitoplasma associato al Legno nero.
Grafico 1. Catture di H.obsoletus nell'azienda di Carpi (MO)
Grafico 2. Catture di H.obsoletus nell'azienda di Correggio (RE)
Lettere minuscole indicano differenze significative al Chi Quadro test per P=0,05. Lettere maiuscole indicano differenze significative al Chi Quadro test per P=0,01
I trattamenti insetticidi effettuati hanno significativamente ridotto il numero di viti sintomatiche sia nelle singole località sia nel totale, passando da una percentuale di viti sintomatiche del 49,0% nella tesi testimone ad un 27,7%. Dove è stato diserbato invece, la percentuale di viti sintomatiche del 40,2% non differisce statisticamente dal controllo.
Considerando la manifestazione dei sintomi all'interno delle diverse tipologie di vite impiegate (tabella 4) i semenzali e le barbatelle di "Lambrusco" hanno evidenziato sintomi in misura statisticamente superiore rispetto alle barbatelle di "Chardonnay" (51,5 e 66,7% rispetto al 26,2%).
Lettere minuscole indicano differenze significative al Chi Quadro test per P=0,05. Lettere maiuscole indicano differenze significative al Chi Quadro test per P=0,01
Periodo di latenza nella manifestazione dei sintomi
Delle 110 viti in vaso manifestanti sintomi mediamente il 68,7% sono stati osservati l'anno successivo all'inoculo, il 26,4% dopo due anni ed il 4,9% dopo tre.
Considerando le diverse tipologie di vite i semenzali sono risultati più precoci rispetto alle barbatelle di "Lambrusco" e "Chardonnay" con differenze altamente significative rispetto a "Lambrusco" e solo significative rispetto a "Chardonnay".
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
L'applicazione di un insetticida sistemico sull'ortica presente ai bordi del vigneto durante il periodo di volo del vettore H. obsoletus ha significativamente ridotto sia le popolazioni dell'insetto sia il numero di piantine sintomatiche. Tale risultato conferma indirettamente l'importanza dell'ortica e del cixiide nella diffusione del fitoplasma associato al Legno nero.
Dal punto di vista fitosanitario però, tale intervento non è legalmente consentito per problemi di deriva e di inquinamento delle acque.
Il diserbo ha notevolmente ridotto le popolazioni del vettore, ma non ha significativamente influito sulla manifestazione dei sintomi delle piante poste nella parcella: l'azione erbicida eliminando l'ortica ha di fatto costretto gli insetti a sopravvivere solo sulle viti oggetto della prova, aumentando così il potenziale d'inoculo del fitoplasma.
Da questi risultati, e da indagini parallele condotte su 20 vigneti coltivati nella zona di produzione dei lambruschi, emerge che una possibile forma di contenimento del Legno nero è rappresentata dal diserbo delle piante ospiti di H. obsoletus applicato quando l'insetto si trova allo stadio preimmaginale, e quindi quando è ancora incapace di infettare la vite (Mori et al., 2005).
Dal presente studio è emerso che il "Lambrusco" è una varietà (nelle condizioni di semicampo adottate) più sensibile dello "Chardonnay" ai giallumi.
Per quanto riguarda il periodo di latenza la comparsa dei sintomi osservata nei tre anni successivi al periodo di acquisizione del fitoplasma del Legno nero ha fornito chiare informazioni: quasi il 70% dei sintomi si manifesta l'anno successivo all'inoculo ed i semenzali manifestano significativamente prima delle barbatelle.
LAVORI CITATI
Cavallini G., Castiglioni A., Bortolotti P., Mori N., Nicoli Aldini R., Botti S., Molossi A., Bertaccini A., 2003. Flavescenza dorata e legno nero in vigneti del Modenese. L'Informatore Agrario, 21, 69-71.
Credi R., Terlizzi F., Cricca L., Dradi D., 2004. Epidemiologia del legno nero della vite. L'Informatore agrario, 60 (7), 72-75.
Mori N., Milanesi L., Bondavalli R., Botti S., 2005. Prove di contenimento del Legno nero della vite. Petria, 15 (1/2), 137-140.
Mori N., Pavan F., Bondavalli R., Reggiani N., Paltrinieri S., Bertaccini A., 2008. Factors affecting the spread of "Bois Noir" disease in north Italy vineyards. Vitis, 47 (1), in stampa.
Pavan F., Stefanelli G., 2000. Strategie di lotta contro Scaphoideus titanus Ball e Hyalesthes obsoletus Signoret vettori di fitoplasmi associati ai giallumi della vite. Atti "Flavescenza dorata e Legno nero della vite in Friuli Venezia Giulia: i risultati di un programma pluriennale di controllo", 71-78.
Weber A., Maixner M., 1998. Habitat requirements of Hyalesthes obsoletus Signoret (Auchenorrhyncha: Cixiidae) and approaches to control this planthopper in vineyards. Bulletin OILB srop, 21 (2), 77-78.