Vespa cinese del castagno
Situazione attuale
La presenza dell'insetto è diffusa ormai all'intero territorio della provincia di Reggio Emilia.
Ad oggi la presenza della vespa cinese è segnalata anche in gran parte della regione Emilia Romagna.
L'attività svolta negli ultimi anni in collaborazione con i diversi soggetti presenti sul territorio (il Servizio Fitosanitario dell'Emilia Romagna, il DIVAPRA di Torino, il Consorzio dei Castanicoltori dell'Appennino Reggiano, il Consorzio dei Castanicoltori di Bologna, l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il Parco del Gigante, il GAL antico Frignano e Appennino Reggiano, la Provincia di Reggio Emilia, le amministrazioni comunali coinvolte) ci ha concesso di giungere a risultati incoraggianti per quanto concerne la possibilità di controllo dell'insetto.
Ad oggi abbiamo effettuato 15 lanci del parassitoide Torimus sinensis ed abbiamo costituito sul territorio della provincia un'area di moltiplicazione regionale dell'antagonista che ha fornito molti individui che sono stati utilizzati per ulteriori introduzioni nella regione.
I danni provocati da questo imenottero, potenzialmente molto rilevanti, non sono attualmente valutabili con esattezza anche per la concomitante presenza di altre avversità biotiche ed abiotiche che concorrono alla possibile diminuzione dei raccolti.
L'insetto e il suo ciclo biologico
D. kuriphilus è un piccolo imenottero (vespa) estremamente nocivo unicamente per il genere Castanea, in grado di colpire sia il castagno europeo (C. sativa) sia gli ibridi euro-giapponesi (C. crenata x C. sativa).
L'insetto compie una sola generazione all'anno caratterizzandosi per una modalità di riproduzione che non prevede la presenza dei maschi (partenogenesi), i quali sono totalmente assenti dal ciclo biologico poiché dalle uova si originano esclusivamente femmine.
Il Cinipide trascorre l'autunno e l'inverno allo stadio di larva all'interno delle gemme, senza che le piante ospiti manifestino sintomi evidenti della presenza della vespa, ovvero la comparsa delle caratteristiche galle. Alla ripresa vegetativa le larve provocano la reazione delle piante con la conseguente formazione, nell'arco di un paio di settimane, delle galle. Le larve permangono all'interno di tali ingrossamenti per circa 3-4 settimane dopodiché, superato nel periodo tra giugno e luglio lo stadio di pupa, si originano le femmine adulte che abbandonano le galle. Le femmine (lunghe 2,5-3,0 mm) di colore nero non si nutrono e immediatamente dopo la loro comparsa ovidepongono all'interno delle gemme. Verso la fine dell'estate (agosto-settembre), dopo circa 30-40 giorni dalla deposizione delle uova, compaiono le larve svernanti.
Il ciclo biologico sopradescritto è fortemente condizionato da diversi fattori, quali l'andamento stagionale (temperature primaverili), l'altitudine e l'esposizione dei castagneti, nonché dalla precocità varietale; pertanto sono possibili scostamenti delle varie fasi (fenofasi) rispetto alla temporalità sopra menzionata.
Diffusione
Questa piccola vespa è oggi molto diffusa sia in Asia che negli Stati Uniti. In Europa questo parassita è stato assente fino al 2002, anno in cui è stato accidentalmente introdotto in Italia in una zona a sud di Cuneo. Successivamente è stato segnalato anche in Campania, Lazio e Toscana.
Modalità di diffusione
L'insetto si giova di due modalità di diffusione:
a) attiva, mediante il volo delle femmine adulte;
b) passiva, mediante l'aiuto dell'uomo attraverso il trasporto occasionale o il commercio di materiale vivaistico (marze, astoni ecc.).
Se alla prima modalità vengono attribuite capacità di diffusione spaziale limitate, alla seconda, ed in particolar modo al commercio di materiale infestato, sono attribuite capacità di diffusione dell'insetto su vasta scala. Lo scambio di materiale vegetale di castagno, rappresenta pertanto la modalità di propagazione dell'insetto più pericolosa.
Controllo
Le strategie per il controllo presentano diverse difficoltà legate sia all'etologia dell'insetto sia alle caratteristiche dei suoi areali di proliferazione, nonché al fatto che i trattamenti insetticidi sono risultati estremamente inefficaci.
Le possibilità di lotta sono minime ed escludono il ricorso alla difesa chimica sia perché prove, condotte anche in Italia, hanno evidenziato la scarsa efficacia dei trattamenti insetticidi, sia per le gravi implicazioni di carattere ambientale che tali interventi possono provocare nelle aree di diffusione del castagno (boschi).
Nel breve periodo le forme di contenimento del cinipide sono riconducibili a:
a) azione di sorveglianza dei castagneti nei mesi compresi indicativamente da metà maggio a metà giugno, al fine di una tempestiva individuazione delle galle;
b) raccolta delle galle attraverso interventi meccanici di potatura primaverile prima dello sfarfallamento delle femmine (indicativamente entro la metà di giugno) tesi alla successiva distruzione delle stesse;
c) impiego di materiale di propagazione e piantine sani dal punto di vista fitosanitario.
Nel medio-lungo periodo le azioni che si possono intraprendere sono riconducibili a:
a) lotta biologica, impiegando l'imenottero calcidoideo Torymus sinensis Kamijo, che da molti anni viene impiegato con successo in Giappone. Le prime esperienze intraprese con questo limitatore naturale in alcune aree infestate della provincia di Cuneo si sono dimostrate incoraggianti;
b) selezione di varietà resistenti.
Segnalazioni
Le segnalazioni inerenti ad infestazioni di D. kuriphilus per la provincia di Reggio Emilia devono pervenire al Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia - Via F. Gualerzi, 32 - 42124 Reggio Emilia. Tel.0522 271380; e-mail: andrea.catellani@regione.emilia-romagna.it
Per saperne di più:
- Per visionare "l'attività 2012"
- Per visionare "l'attività storica"
- Scheda tecnica a cura del S.F.R. Emilia-Romagna "Vespa cinese del castagno"
- Scheda tecnica a cura del S.F.R. Piemonte "Cinipide del castagno"
- Per visionare i riferimenti legislativi visita la sezione "LEGISLAZIONE"
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