Dal 1° gennaio l'Unione Europea ha ridotto l'uso del rame: primi riflessi sul bollettino antiperonosporico.
Il Bollettino antiperonosporico verde-blu-lilla e più in generale la difesa fitosanitaria della vite, come consigliata dal Consorzio Fitosanitario mediante proprie linee guida, condivise da diverse Cantine, è stata improntata in questi anni alla sostenibilità. Ciò risponde pienamente alle esigenze dei viticoltori, dei consumatori e dell’opinione pubblica, secondo le indicazioni dei disciplinari di produzione integrata, del Piano d’Azione Nazionale (PAN) e delle normative europee.
I provvedimenti legislativi europei, come i limiti sull’impiego del rame (28 kg in 7 anni) e la revoca del propineb (utilizzo consentito fino al 22 giugno 2019) comporteranno una consistente riduzione nel numero dei trattamenti potenzialmente effettuabili, ci hanno indotto a svolgere un’attenta riflessione ed analisi dei possibili scenari.
Ne è scaturito che, nel bollettino antiperonosporico verde (gruppo A), sarà introdotto l’impiego delle sostanze attive folpet e mancozeb, sebbene escluse in passato per frasi di pericolo H351 (sospettato di provocare il cancro) e H361d (sospettato di nuocere al feto), rispettivamente. Analogamente, nei bollettini antiperonosporici blu e lilla (gruppi B e C) saranno inserite quelle miscele pronte o estemporanee che presentano come partner tali sostanze attive.
Tale introduzione è da considerare una deroga temporanea alle linee guida del Consorzio Fitosanitario improntate ai principi di difesa integrata, sostenibile e a ridotto impatto sulla salute umana e sull’ambiente, che tuttora caratterizzano i consigli di difesa.
L’utilizzo di tali specialità sarà comunque consigliato con i seguenti vincoli:
- massimo 5 trattamenti complessivi, come da disciplinare di produzione integrata dell’Emilia Romagna, e l’ulteriore indicazione di utilizzare non più di 3 mancozeb e 2 folpet per stagione;
- impiegare folpet preferibilmente entro la fase di fine fioritura/inizio allegagione.
Nel rispetto delle indicazioni del disciplinare regionale di produzione integrata, non sono state introdotte ulteriori sostanze attive, con analoghe frasi di rischio cronico, perché ritenute non utili ai fini dell’incremento del portafoglio prodotti.
Reggio Emilia, 8 febbraio 2019