Controllo e taratura delle macchine per la difesa delle colture
Durante le fasi di distribuzione dei fitofarmaci inevitabilmente si verificano perdite di prodotto per deriva (foto 1) e per gocciolamento (foto 2) a cui si aggiungono i rischi di contaminazione per l'operatore. Diversi studi, infatti, hanno messo in luce che nei trattamenti al vigneto una consistente porzione di prodotto (65% ed oltre) non giunge sul bersaglio. L'applicazione degli agrofarmaci dovrebbe rispondere, oltre che a criteri di efficacia fitoiatrica, anche al rispetto delle normative ambientali e alla sicurezza dell'operatore e delle derrate. Per poter perseguire i suddetti obbiettivi, occorrono attrezzature irroranti meccanicamente efficienti, e scelte operative in funzione delle condizioni di coltura e ambientali. La perfetta efficienza meccanica e le ottimali modalità di impiego, si conseguono mediante periodici controlli funzionali delle irroratrici. A questi test è, infatti, affidato il compito di garantire la corretta applicazione della miscela sul bersaglio e contenere al minimo le inefficienze distributive. In alcuni paesi europei il controllo obbligatorio della funzionalità delle irroratrici in dotazione alle aziende agricole è una realtà consolidata. In Italia, allo stato attuale, non esiste un vero e proprio servizio a carattere nazionale. Tuttavia, nel 1996 a seguito della definizione della Misura 4 del Programma interregionale "Agricoltura e qualità", a cui hanno partecipato le Amministrazioni regionali, ENAMA, l'ISMA e Istituti Universitari, sono stati codificati i parametri da sottoporre a controllo, i limiti di accettabilità e i protocolli da seguire.
Gli approfondimenti:
- fasi del controllo funzionale delle irroratrici;
- servizio di controllo e taratura nella realtà reggiana;
- indicazioni per un corretto impiego dei mezzi irroranti