La scorsa settimana si sono verificati diffusi eventi gelivi determinati dall’afflusso di correnti polari che hanno determinato un brusco calo delle temperature, che, in funzione delle condizioni di cielo sereno e bassa umidità, si è tradotto in temperature negative nella notte – prime ore del mattino dei giorni 5 - 6 -7 aprile.
La situazione provinciale è risultata difforme, ma con temperature minime al di sotto degli zero gradi nella quasi totalità dei punti di rilievo della rete Fitoclimate (vedi grafico delle temperature).
I primi rilievi volti alla valutazione delle eventuali ripercussioni di questi severi eventi mettono in evidenza una situazione differente a seconda delle colture e dello stadio fenologico anche se per la maggior parte delle situazioni è prematuro trarre conclusioni relative all’entità di danno.
Relativamente alle singole colture dalle prime osservazioni si rileva quanto segue:
Colture arboree
Vite: fase fenologica estremamente difforme a seconda degli areali e delle varietà, da gemma cotonosa a germogli da 5 a 7 cm. Nelle situazioni con fase fenologica più avanzata la valutazione risulta naturalmente più immediata, con incidenza estremamente variabile fino a oltre il 50% di germogli allessati. Sicuramente meno immediata e da rivalutare nelle prossime settimane la situazione con fase fenologica più arretrata, anche se le prime osservazioni evidenziano comunque alcuni danni con incidenza variabile. Relativamente ai riflessi sulle produzioni, al momento non è possibile una quantificazione anche in relazione alla differente risposta che si potrà avere in funzione del germogliamento delle gemme secondarie.
Pero: fase fenologica da piena fioritura a inizio caduta petali. Le osservazioni evidenziano un diffuso e grave danneggiamento dei fiori – frutticini in fase di allegagione in particolare con una incidenza maggiore nei casi in fase fenologica più avanzata.
Melo: fase fenologica da inizio a piena fioritura. Si rilevano danni molto variabili, con situazioni peggiori nei casi in cui lo stadio fenologico è più avanzato. Maggiore rilevanza si nota a livello dei fiori centrali.
Albicocco: fase fenologica scamiciatura avanzata; grave e diffuso danneggiamento con frutticini ed endosperma allessati.
Pesco: fase fenologica scamiciatura; situazione differente a seconda delle varietà, si rileva comunque la presenza di danni ai frutticini ed endosperma.
Ciliegio: fase fenologica fioritura inizio caduta petali; si osserva il danneggiamento in particolare a carico delle cultivar più precoci.
Susino: da fine fioritura a scamiciatura; anche in questo caso la situazione è differente a seconda delle varietà, si rileva comunque la presenza di danni ai frutticini ed endosperma in particolare relativamente a cultivar cino-giapponesi
Colture erbacee e industriali:
Mais: semina – emergenza; si osserva il danneggiamento esclusivamente ove si era già in emergenza. Per le caratteristiche della specie si ritiene ci possa essere un buon recupero.
Barbabietola da zucchero: fase fenologica prime foglie vere; si rilevano danni significativi.
Pomodoro: non si hanno segnalazioni in funzione dell’epoca di inizio trapianti ritardata in funzione delle previsioni di rischio gelate tardive.
Le osservazioni proseguiranno nelle prossime settimane al fine di delineare un quadro più preciso, oltre a raccogliere eventuali osservazioni in merito ai risultati conseguiti dall’applicazione di sistemi di prevenzione.