Cocciniglie farinose, cosa fare nel mese di maggio
I monitoraggi evidenziano limitati casi di infestazioni da cocciniglie farinose, Planococcus ficus e Pseudococcus comstocki. Per lo più sono interessate le aziende che presentavano il problema già l’anno scorso (vedi diario per maggiori dettagli https://www.fitosanitario.re.it/fito1/indicazioni-di-difesa/difesa-vite/la-cocconiglia/diario/).
La specie maggiormente riscontrata è P. comstocki. Le neanidi sono attualmente in migrazione alla base dei tralci e su foglia. Sono presenti le forme giovanili di seconda e terza età e i primissimi adulti.
Per P. ficus continua la migrazione alla base dei tralci, con popolazioni più contenute e presenza di neanidi di diversa età.
È necessario effettuare un attento monitoraggio alla base dei germogli, nelle ore più calde, per verificare e quantificare la presenza delle forme mobili.
In quelle poche aziende con infestazioni già evidenti e diffuse di P. ficus, è possibile valutare se intervenire subito con un trattamento chimico o il lancio di insetti parassitoidi. Negli altri casi attendere la post-fioritura per valutare l’evoluzione dell’infestazione.
L’eventuale intervento insetticida, in questa fase, con prodotti a base di pyriproxyfen è da posizionare in questi giorni, essendo efficace solo sulle forme giovanili. La registrazione della sostanza attiva è nei confronti del solo P. ficus ed è da utilizzare entro la nona foglia o la fioritura a seconda dei formulati. Per un risultato ottimale, è consigliabile trattare in un periodo con assenza di precipitazioni e in condizioni di temperature elevate (momento in cui le neanidi sono maggiormente esposte e mobili).
Per chi volesse, valutato il livello attuale d’infestazione, optare invece per l’uso di antagonisti naturali, questo periodo risulta essere ideale per effettuare il primo lancio di Anagyrus pseudococci. Anche per la difesa con il parassitoide bisogna tener conto che le basse temperature non sono idonee alla ottimale attività dell’insetto. Il secondo lancio sarà da effettuare dopo il trattamento anti-scafoideo, ricordandosi di porre una distanza di almeno una settimana da interventi con insetticidi.
In aziende dove non si riscontrano infestazioni o queste non risultano essere rilevanti, continuare il monitoraggio settimanale.
In presenza di infestazioni gravi del solo P. comstocki bisognerà attendere la post-fioritura per un eventuale intervento a base di spirotetramat o con il predatore Cryptolaemus montrouzieri.
Reggio Emilia, 17 maggio 2019