UVE APPASSITE IN CAMPO, COME MAI?
di Matteo Storchi, Luca Casoli e Stefano Meglioraldi
L’annata 2011 è stata caratterizzata da un evidente appassimento dei grappoli nella fase di pre-vendemmia che ha spaventato e preoccupato i viticoltori.
Infatti, chi in quel periodo si stava riposando in vacanza al ritorno si è ritrovato una situazione decisamente anomala.
Lo stato dell’uva si è inevitabilmente ripercosso sulla vendemmia meccanica, con difficoltà a volte elevate di distacco delle uve, sulle rese in cantina, seppur in misura minore rispetto a quanto si temeva, e sulla qualità delle uve.
Ma quali sono le ragioni di tale fenomeno?
Innanzitutto sono da ricercare nell’andamento meteorologico dell’estate 2011, soprattutto relativamente al mese di agosto, caratterizzato da temperature decisamente elevate e precipitazioni assenti, in contrasto con quanto avvenuto nei mesi precedenti. Ma vediamo più in dettaglio.
Relativamente alle temperature si osservano valori medi superiori alla norma per il trimestre aprile, maggio, giugno a cui fa seguito una flessione importante nel mese di luglio, per poi rialzarsi nei mesi di agosto e settembre con valori decisamente al di sopra delle medie del periodo (grafico 1). In particolare l’analisi della media decadale dei valori di temperatura massima mette in risalto i valori molto elevati della seconda e terza decade di agosto, addirittura superiori a quanto registrato nel resto dell’estate, proprio in un periodo in cui invece si assiste ad un calo dei valori, in concomitanza anche all’abbreviarsi della durata delle giornate (grafico 2). Anche per quanto riguarda le precipitazioni, ad esclusione del mese di giugno, nel semestre aprile-settembre sono risultate costantemente al di sotto dei valori medi (grafico 3).
Questa situazione non è però stata colta a pieno in quanto i mesi di aprile e maggio hanno giovato delle abbondanti precipitazioni sopra alla media di febbraio e marzo, e la stessa cosa è avvenuta successivamente nel mese di luglio. La vegetazione si è trovata nei primi mesi in una situazione ottimale, e la pianta ha prosperato a lungo senza alcun sintomo di siccità, almeno fino a fine luglio. Nel mese di agosto, invece, la disponibilità idrica è drasticamente diminuita a causa della completa assenza di precipitazioni ma anche di elevati valori di evapotraspirazione causati dalle temperature massime insolite per il periodo, provocando un improvviso cambio di tendenza (figure 1 e 2)
L’andamento stagionale, che fino alla prima decade di agosto, aveva permesso alla vite di sviluppare un buon apparato fogliare insieme ad una buona carica d’uva, generalmente senza problemi fitosanitari, ha cambiato bruscamente direzione in un momento particolare del ciclo della vite, successivo all’invaiatura, caratterizzato inoltre da un forte anticipo di maturazione.
Il sintomo più evidente è stato l’appassimento dei grappoli; generalmente si è osservato come fossero interessati dal fenomeno, non solo quelli ben esposti al sole, ma anche quelli più ombreggiati, seppur in misura inferiore. I grappoli più esposti presentavano inoltre fenomeni di scottature. Questo stato di sofferenza era evidente nelle bacche ma non altrettanto nell’apparato fogliare, contrariamente a quello che ci si sarebbe aspettato. Normalmente infatti è la foglia a risentire prima di cambiamenti climatici e di stress idrici, mentre l’acino si modifica più lentamente.
A cosa è dovuto, quindi, questo appassimento generalizzato?
Probabilmente è da imputare alla mancata capacità della vite di far fronte con rifornimenti idrici all’intensa traspirazione a cui era sottoposto l’acino per via delle temperature estremamente elevate, per cui possiamo definire meglio l’appassimento come una disidratazione. Questa definizione del fenomeno è molto importante in quanto non va confuso con altri fenomeni che si manifestano in maniera molto simile quali la scottatura (foto 2), il disseccamento del rachide e l’avvizzimento dei grappoli, quest’ultimo legato ad una scarsa maturazione e un conseguente ridotto grado zuccherino (vedi glossario).
Generalmente quasi tutte le varietà hanno mostrato questo stato di disidratazione, anche se il diverso grado di maturazione e l’epoca di raccolta l’hanno reso più o meno evidente.
Infatti, le varietà che nella seconda metà di agosto erano più prossime alla vendemmia, quali Ancellotta e uve bianche di collina, e che quindi avevano grappoli ormai fisiologicamente maturi lo hanno manifestato in modo più marcato. Fenomeno che si è ripercosso con una perdita di produzione e un maggiore grado zuccherino se si è raccolto prima delle piogge del 5 settembre.
I lambruschi, invece, a maturazione più tardiva, hanno giovato delle piogge dei primi giorni di settembre e dell’abbassamento di temperatura per ristabilire, dove non era presente uno stress eccessivo, un equilibrio idrico e recuperare la perdita di turgore dei grappoli.
Per prevenire o comunque ridurre questo fenomeno bisognerà in futuro prestare molta attenzione alle previsioni meteorologiche, e in caso di previsioni di scarse o assenti precipitazioni associate a temperature molto elevate, irrigare il vigneto, indipendentemente dal periodo.
Infatti nelle aziende che hanno irrigato precocemente, anche se in un periodo in cui normalmente è sconsigliata questa pratica, perché sostanzialmente dannoso, il problema è stato rilevato in maniera minore. Al contrario, tardive e superficiali irrigazioni, spesso sovra-chioma, dove il problema era già fortemente avvertito, hanno sortito poco o nullo effetto.
Evidentemente l’andamento climatico che si è verificato nell’agosto 2011 è risultato anomalo per il periodo, alquanto inaspettato e difficile da prevedere, per cui risulta difficile programmare irrigazioni preventive.
D’altra parte il viticoltore dovrà sempre più fare i conti con un cambiamento climatico sempre più accentuato, che si ripercuote fortemente sulle colture ed in particolare sulla vite, su produttività e soprattutto su qualità di uve e vino. Non sono sfuggite infatti agli enologi le ripercussioni importanti dell’annata su zuccheri, acidità e anche profumi. Il problema quest’anno non è da valutare tanto sulla quantità di uva in meno prodotta, che al di là della preoccupazione iniziale, non è poi calata così tanto come temuto, ma sulla qualità risultante dei mosti.
Glossario: Differenti stati patologici della vite.
Fisiopatia |
Sintomi comuni |
Grado zuccherino |
Sintomi specifici |
Disidratazione |
Uve che tendono ad appassire |
Alta gradazione delle uve |
Rachide verde, appassimento anche in zone ombreggiate |
Scottatura |
Uve che tendono ad appassire |
|
Colorazioni anomale, acini bruciati |
Disseccamento del rachide |
Uve che tendono ad appassire |
|
Disseccamento e necrosi del rachide |
Avvizzimento |
Uve che tendono ad appassire |
Bassa gradazione delle uve |
Acini verdi o poco colorati |
Comunicazione del prof. A. Rombolà, Università degli Studi di Bologna, 2011