I 15 Bollettini antiperonosporici verde-blu-lilla emessi nel 2016
Le montagne russe della difesa antiperonosporica
Il come e il perché della lotta alla peronospora e all’oidio della vite, bollettino dopo bollettino, in una stagione al cardiopalmo che ha visto impegnati in prima fila i tecnici del Consorzio Fitosanitario
di Pasquale Mazio, Andrea Franchi e Alessandra Barani
Se il buon giorno si vede dal mattino, quest’anno, fin dal primo trattamento, consigliato attraverso il bollettino antiperonosporico verde-blu-lilla e sms, note internet e mailing list, si è vista una stagione di difesa antiperonosporica che doveva essere tempestiva più che mai e non convenzionale.
Il germogliamento della vite, da alcuni anni, è sempre più anticipato, anche se a ciò non sempre corrisponde un anticipo altrettanto netto della peronospora. Ricorderete che anche quest’anno la vite ha cominciato a risvegliarsi presto. La nostra dottoressa dei modelli previsionali teneva d’occhio dati meteo, equazioni e calcolatori fin dal 1 marzo! Tutto lo staff era stato sguinzagliato per vigneti fin da metà marzo, alle prime gemme gonfie. Allertati per la peronospora già a punte verdi, abbiamo seguito lo svilupparsi dei tralci passo dopo passo, foglia distesa dopo foglia distesa.
Abbiamo visto partire i primi atomizzatori per le piogge dei giorni 8-9 aprile e noi a predicare calma, non era ancora il momento buono! Piogge preparatorie vere e proprie non c’erano state, le ultime erano di metà marzo ed erano tre settimane che non pioveva per davvero.
La pioggia dell’8-9 aprile poteva essere, per noi, quella giusta per far maturare le prime famiglie di oospore e avere così i primi zoosporangi, da cui si sarebbero liberati, ad una successiva pioggia, le zoospore responsabili delle infezioni sulla vite; vite, ormai, recettiva quasi ovunque. Questo ci diceva l’istinto, questo ci diceva l’intuito allenato con l’analisi critica dei fenomeni, la conoscenza del territorio, della biologia e del comportamento storico della peronospora a Reggio Emilia, ma anche la prudenza del tecnico che ha a cuore la viticoltura del lambrusco.
Tabella 1. Bollettini, diario e ultim’ora emessi nel 2016 per la difesa antiperonosporica e antioidica
Data di emissione | Data consigliata d’intervento | Sottogruppi di prodotti consigliati | Consiglio antioidico | Note | |
1 | 18-apr | 18-apr | A1 | Zolfo | |
2 | 21-apr | 22-apr | B2-B5 | Sistemici (IBE e simili) | |
3 | 28-apr | 29-30 aprile | A1 | Zolfo | |
Ultim’ora | 03-mag | - | - | - | Eventuale curativo sopra i 30mm |
4 | 06-mag | 8-9 maggio | B3-B4-B5 | Sistemici (IBE e simili) | |
5 | 13-mag | 16-17 maggio | B5 | Sistemici (IBE e simili) | |
6 | 24-mag | 25-26 maggio | B1-B5 | Sistemici (IBE e simili) | |
7 | 31-mag | 1-2 giugno | A1-A3 | Zolfo | |
Ultim’ora | 03-giu | - | - | - | Curativo sopra i 30mm – rinnovare copertura con 20mm |
8 | 06-giu | 7-8 giugno | B1-B3-B6 | Lunga persistenza | Chi è a fine persistenza usi B1 |
9 | 13-giu | 14-15 giugno | A2-A3 | Zolfo | |
10 | 17-giu | 18-giu | A2-A3 | Zolfo | |
11 | 22-giu | 23-24 giugno | A2-A3 | Zolfo | |
12 | 28-giu | 30 giugno-01 luglio | A2 | Zolfo | Ricorda scafoideo |
13 | 07-lug | 8-9 luglio | A2 | Zolfo | |
14 | 14-lug | 15-16 luglio | A2 | Zolfo | |
15 | 25-lug | Entro il 26 luglio | A2 | Zolfo | |
Diario | 04-ago | - | - | - | Analisi della stagione, fine della difesa, proseguire se grappolo non ancora invaiato |
Il primo bollettino
Venerdì 16 smettemmo di lavorare con la convinzione che la pioggia successiva sarebbe stata quella buona ma le previsioni meteorologiche non indicavano piogge imminenti. Sabato e domenica, da casa, si buttava l’occhio alle previsioni e di piogge nessuna traccia. Lunedì mattina, 18 aprile, arriviamo in ufficio presto e ben svegli da subito, come si conviene in stagione di difesa, ma relativamente tranquilli e convinti che non sarebbe stato giorno di bollettino. Invece, no!
Le previsioni, contrariamente ai giorni precedenti, erano totalmente cambiate; segnalavano “un rapido e inatteso peggioramento con possibili piogge fra la notte e il mattino di martedì 19 aprile, localmente anche a carattere di rovescio, più probabili per la pianura”. Inevitabilmente, dopo consultazioni e analisi per capire il repentino cambiamento di fronte e la necessità o meno di un trattamento, usciamo con il primo bollettino di difesa antiperonosporica: è un bollettino verde, copertura tradizionale; più zolfo, ovviamente! Da fare in giornata …ovviamente!
L’adrenalina era tanta e non si aspettava altro, così è stato tutto un rombare di trattori e un frastuono di atomizzatori per ogni dove, in ogni vigneto.
Quel lunedì 18 aprile, le previsioni non erano cattive soltanto per la notte seguente ma lo erano anche per la fine della settimana. Eravamo consci che, in pochi giorni, si sarebbe consigliato di trattare due volte e non potevamo fare diversamente. Non era possibile coprire entrambe le perturbazioni con un unico trattamento: la vegetazione stava cominciando a svilupparsi bene proprio in quei giorni e non si poteva che consigliare una copertura da tenere corta.
Il secondo bollettino
Nei giorni successivi, dividendoci tra campo ed ufficio, come sempre teniamo d’occhio previsioni meteo piuttosto volubili; litighiamo con dati meteo raccolti da capannine capricciose e poco attendibili; rimaniamo perplessi davanti ad elaborazioni fantasiose di modelli previsionali troppo sensibili, che si basano su dati meteo approssimativi; ci consultiamo e confrontiamo ad ogni ora.
Dopo qualche giorno, le previsioni indicano ancora una fine della settimana e inizio della successiva piuttosto perturbati. È un classico della primavera avere la Festa della Liberazione bagnata o da passare facendo un trattamento alla vite! Il 21 aprile decidiamo per un nuovo trattamento da effettuare il giorno dopo. Il rapido sviluppo vegetativo, sia fogliare che del grappolo, unitamente alle caratteristiche della perturbazione, che sarebbe durata per più giorni e con un’elevata intensità delle precipitazioni previste (30-50 mm circa), ci inducono a consigliare un trattamento con prodotti preventivi a bassa dilavabilità. La scelta ricade sui sottogruppi B2 (miscele di QoI) o B5 (miscele varie di fosetil Al/fosfonato di potassio), indicando una preferenza per le miscele a base di fosetil Al o fosfonato di potassio appartenenti ai due sottogruppi. Come antioidico, da prassi, consigliamo di aggiungere specialità di pari persistenza d’azione, da scegliere tra gli IBE e simili.
E la pioggia arrivò, cadendo in modo molto difforme, come ormai ci stiamo abituando, con precipitazioni nei tre giorni che andavano da 8 a 40 mm, a seconda delle aree. Stiamo, ormai, sempre più assistendo all’arrivo di perturbazioni che, anche giungendo uniformi, determinano comunque temporali piuttosto localizzati.
Pioggia infettante o no? Per noi: sì (sempre che la prima infezione non fosse già scattata la volta precedente); per il modello UCSC: no; il valore più alto del modello IPI, con questa pioggia, era salito poco sopra 8: abbastanza alto ma ancora sotto soglia. Non restava che aspettare il riscontro di campo, il calendario Baldacci ci diceva che l’evasione eventuale era da attendere tra il 5 e il 9 maggio.
Il terzo bollettino
Mentre osserviamo e monitoriamo i vigneti del Check-up (campi trattati e soggetti a monitoraggio settimanale) e i campi spia (porzioni di vigneto non trattate, soggette a monitoraggio settimanale), continuiamo a scrutare l’orizzonte e, altro classico, un nuovo fronte di pioggia è previsto proprio per la Festa dei Lavoratori. Che fare? Siamo a fine persistenza del trattamento precedente e il grappolo è in distensione: mai rischiare in questa fase; mai tenere turni troppo lunghi e ai limiti della persistenza (sempre teorica!) dei prodotti. Sembra che pioverà di sicuro ma l’intensità della precipitazione prevista è bassa. Consigliamo di trattare il 29-30 aprile. È un bollettino verde, copertura tradizionale più zolfo (ovviamente!).
Ultim’ora del 3 maggio
Tra aprile e luglio, ma anche fino alla prima decade di agosto, la mattina presto si inizia il lavoro consultando le previsioni meteo e raccogliendo i dati di pioggia. È, quest’ultima, un’attività costante. È grazie alla costanza delle consultazioni che si riesce a comprendere se i dati sono attendibili o no, se quella capannina sta funzionando regolarmente e se sta fornendo dati veritieri. Non mancano a verifica di ciò gli scambi d’informazione con i viticoltori che hanno in azienda un pluviometro.
È difficile accettare l’idea che in un’azienda agricola possa mancare un fondamentale attrezzo da lavoro come il pluviometro o se presente non è curato, è posizionato male, non viene svuotato dopo la pioggia, ecc.
Quella che era attesa come la pioggia del primo maggio comincia a cadere il 30 aprile e si esaurisce il 3 maggio! Le piogge cadute sono in generale comprese tra i 15 e i 25 mm. In alcuni casi, però, raggiugono i 30 mm circa e in poche altre aree, distribuite a macchia di leopardo, si sono verificati eventi temporaleschi che hanno determinato precipitazioni di circa 40 mm; comunque, in generale con una lunghissima bagnatura. A questo punto viene emesso non il classico bollettino cartaceo, diffuso nei vari modi, ma un consiglio, diffuso attraverso sms, “ultim’ora” sul nostro sito internet e mailing list, di effettuare un trattamento curativo per precipitazioni oltre i 30 mm, risultanti dilavanti per il trattamento precedente.
Il quarto bollettino
Il problema dei dati meteo, soprattutto quelli di pioggia, per la difesa antiperonosporica è molto sentito. La disponibilità, la possibilità di consultarli facilmente, elaborarli velocemente e, cosa fondamentale, l’attendibilità dei dati di pioggia caduta sono aspetti essenziali per ragionare, programmare e consigliare la difesa antiperonosporica a tutto un territorio. Tra il 5 e l’11 maggio la nostra maggiore fonte di dati di pioggia rimase “asciutta”, non era più possibile consultarla; il sito web di telerilevamento del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale era andato in crash. E il 9 maggio aveva ripreso a piovere; pioggia che durò fino al 14.
Il modello IPI, dopo le piogge d’inizio maggio indicava valori che avevano raggiunto o erano prossimi alla soglia di rischio, per diverse località.
In previsione della lunga perturbazione il bollettino, uscito il 6 maggio, non poteva che consigliare un trattamento da effettuare l’8-9 maggio con una miscela a bassa dilavabilità scelta tra i sottogruppi B3 (miscele di QiI-QoSI), B4 (miscele di CAA) e B5 (miscele varie con fosetil/fosfonato), con preferenza per le miscele che seguono l’accrescimento della vegetazione. Per la difesa antioidica, nella pia illusione che tale trattamento avesse un lungo intervallo, la scelta ricadde su IBE e simili.
Il quinto e il sesto bollettino
Finalmente arrivò il responso del campo. Il 10 maggio in un campo spia erano state rinvenute le prime macchie d’olio. Le piogge del 23-25 aprile avevano effettivamente dato l’avvio alle prime infezioni peronosporiche. Le prime di una lunga serie, scopriremo!
Altre evasioni erano attese in quei giorni per le piogge successive al 25 aprile; con questo viatico, ricoprire a fine persistenza del trattamento consigliato con il bollettino numero 4 era più che ovvio, nonostante le previsioni di tempo stabile per i giorni successivi. La scelta del 13 maggio cadde sul sottogruppo B5 (miscele varie con fosetil/fosfonato), da effettuare il 16-17 maggio. La prima presenza di oidio su foglia in un campo spia imponeva prudenza anche per questa ampelopatia, pertanto il consiglio ricadde ancora su IBE e simili.
Allo stesso modo, il bollettino numero 6 del 24 maggio, in considerazione delle continue evasioni previste e dell’inizio della fioritura, consigliava di rinnovare la protezione il 25-26 maggio, con un intervento a base di miscele a bassa dilavabilità, appartenenti ai sottogruppi B1 (miscele di fenilamidi) e B5 (miscele varie di fosetil/fosfonato), con l’aggiunta del solito antioidico sistemico.
Il settimo bollettino
Altro classico di fine primavera, quando ormai sembra già di respirare aria d’estate, è trattare o dover decidere di trattare in concomitanza con la Festa della Repubblica.
Il 31 maggio è la volta del settimo bollettino, un bollettino verde. In considerazione del succedersi continuo di evasioni e dell’instabilità meteorologica, il consiglio è di rinnovare la protezione prima dello scadere della persistenza del trattamento precedente (quindi ancora un turno corto), con un prodotto di copertura appartenente ai sottogruppi A1 (tradizionali) o A3 (moderni). Il consiglio, per quel periodo di fine fioritura/inizio allegagione, si completava con il suggerimento di abbinare zolfo a dosi crescenti, per un oidio sempre più pericoloso nella fase di massima suscettibilità della vite.
Ultim’ora del 3 giugno
Come era già successo un mese prima, con il trattamento consigliato di una copertura tradizionale in concomitanza della Festa dei Lavoratori, l’instabilità prevista, per alcune zone, si trasforma in un diluvio. Risulta di particolare intensità nelle aree di S. Maria di Novellara, Fosdondo, Ronchi S. Prospero, Budrio e Prato di Correggio, nonché la bassa tra Gualtieri e Novellara. In tali zone si registrarono valori compresi tra i 30 e i 60 mm circa. Nelle aree del correggese interessate vi erano anche danni da grandine. Nelle restanti parti della provincia le piogge risultarono di minore intensità, variabili tra zero e 20 mm circa. A questo punto, nel giorno che molti avevano consacrato al “ponte della Repubblica”, viene emesso un consiglio di trattamento curativo per precipitazioni oltre i 30 mm e di rinnovare, per la successiva instabilità prevista, la copertura con piogge di oltre 20 mm. Il comunicato è diffuso attraverso sms, “ultim’ora” e mailing list del nostro sito internet.
L’ottavo bollettino
Il 6 giugno, la difesa antiperonosporica da consigliare a livello provinciale, con le tante casistiche di precipitazioni, trattamenti consigliati che si andavano a sovrapporre, nuove evasioni da primarie attese senza discontinuità e le previsioni meteo non proprio rassicuranti, si presentava a questo punto come un rebus, un puzzle, un rompicapo. E noi ci mettiamo, “capatosta” a dipanare, risolvere, ricomporre quel rompicapo, puzzle, rebus. Ci piace farlo, vogliamo farlo, dobbiamo farlo e siamo pagati per farlo!
A completare il quadro, come se non bastasse, si aggiungono le precipitazioni di intensità variabile del giorno precedente e di quello stesso giorno. Pertanto, il consiglio di difesa veniva così articolato:
- B1 (miscele di fenilamidi) da utilizzare principalmente nei casi in cui il trattamento precedente è ormai a fine persistenza e si ritiene infettante la pioggia del giorno;
- B3 (miscele di QoI-QoSI) o B6 (miscele eterogenee) nei restanti casi in cui è necessario soltanto provvedere al rinnovo della protezione.
Per l’oidio, con la vite in allegagione, si prevedeva l’inizio della fase epidemica e data anche la necessità di avere una copertura di pari persistenza a quella antiperonosporica, si suggeriva di abbinare un prodotto a lunga persistenza.
Il nono, il decimo e l’undicesimo bollettino
È una stagione che richiede costanza, pazienza, sangue freddo (quello sempre!), cautela, perseveranza e… rame, finalmente!
Il grappolo è formato, in giro si dice che sono tanti, sono belli, hanno allegato bene, ci si potrà fare del buon lambrusco e di certo non si può mollare adesso!
Nella prima metà di giugno 11 giorni sono bagnati e talvolta, a seconda delle zone, anche inzuppati! Le previsioni indicano per tutto il periodo: …condizioni di spiccata variabilità …a tratti instabile …passaggi temporaleschi …piogge e temporali …consistenti perturbazioni!
La frequenza delle piogge sta determinando una continua evasione di primarie, accompagnate anche dalle immancabili secondarie (per le quali è sufficiente la bagnatura fogliare).
La peronospora nei campi spia è in netta impennata e sta cominciando a distruggerli. Risultano colpiti, in modo più o meno grave, tutti i campi spia, con evoluzione anche sui grappoli, e in vari casi vi è un accavallamento delle infezioni primarie e secondarie.
In 24 vigneti trattati, sui 27 soggetti ai controlli del check-up, si sono evidenziate poche o diverse macchie e in qualche caso anche il grappolo è stato interessato in modo più o meno rilevante.
Visitiamo diversi vigneti commerciali su richiesta degli interessati e la diagnosi, purtroppo, è impietosa: la peronospora ha avuto la meglio. Cosa è successo? Un trattamento sbagliato, una cattiva distribuzione del prodotto, il prodotto non adatto, una pioggia imprevista, un turno troppo lungo, troppa fiducia nella persistenza di antiperonosporici vecchi e nuovi troppo magnificati, inefficacia, resistenza? Cosa sarà stato? Ogni caso, un caso a sé. E tutti da valutare singolarmente.
Per proteggere la nuova vegetazione (in rapida crescita in quel periodo) e mantenere coperti grappolo e chioma, il consiglio che si ripeterà più volte è di intervenire con una tempistica serrata, in modo che la vegetazione risulti protetta di fresco il più possibile a ridosso delle frequenti piogge. Il 13, il 17 e il 22 giugno verranno consigliati tre trattamenti per il giorno dopo, impiegando i preparati dei sottogruppi A2 (rameici) o A3 (moderni), abbinando lo zolfo a dosi crescenti.
Il dodicesimo bollettino
È il 28 giugno. L’estate si sente tutta addosso, le previsioni meteorologiche indicano per i giorni successivi tempo prevalentemente stabile, salvo locali e temporanee note di instabilità, che ancora non ci abbandonano.
Il calendario Baldacci ci continua a segnalare evasioni da probabilissime infezioni primarie per tutte quelle precipitazioni. Non si contano più le infezioni secondarie. Infatti, nonostante le alte temperature e la ridotta bagnatura che caratterizzavano quei giorni di fine giugno, in campo si rilevano nuove infezioni su foglia e qualche caso di larvata a carico del grappolo, indice di una pericolosità della malattia ancora elevata.
Viene emesso un bollettino verde, rame (sottogruppo A2) + zolfo (a dosi crescenti, per la protezione della coltura in una fase di elevata suscettibilità all’oidio), da effettuare il 30 giugno-1 luglio, ad una settimana (un record!) dal precedente trattamento.
Il tredicesimo bollettino
È quasi routine, o almeno lo speriamo!
Le previsioni meteorologiche indicano prevalenza di bel tempo con possibilità di instabilità pomeridiana, sulla bassa pianura.
Non sono attese evasioni da primarie, mentre si continuano a vedere, sebbene in modo più ridotto rispetto alla settimana precedente ancora nuove infezioni da secondarie.
Le alte temperature, l’assenza di piogge e la ridotta bagnatura riducono la pericolosità della malattia. È importante però non trascurare l’elevata presenza d’infezioni in campo.
Il 7 luglio si consiglia di rinnovare la protezione della coltura con rame più zolfo (a dosi crescenti, ovviamente!).
Una stagione avversa che tanto piace alla peronospora e che ci ha costretti ad interventi piuttosto ravvicinati ci imponeva di fare attenzione ai quantitativi di rame metallo per quelle aziende aderenti ai disciplinari regionali di produzione integrata (massimale di 6 kg/ha di sostanza attiva). Ma proprio la malignità del maltempo e l’assenza nel nostro bollettino di prodotti fitosanitari a maggior tossicità verso l’uomo ci permisero di ottenere una deroga di sospensione del limite per quelle aziende in integrato che non avessero usato formulati commerciali contenenti mancozeb, folpet, ditianon e fluazinam.
Il quattordicesimo bollettino
È il 14 luglio, non si riesce ad allungare i bollettini a più di una settimana!
Le previsioni meteorologiche indicano il rapido passaggio di un fronte freddo nord-atlantico che provocherà un sensibile calo termico, con temperature al di sotto delle medie stagionali anche di 5-6°C, possibili rovesci e temporali. Sono di nuovo attese macchie d’olio, che, secondo il calendario Baldacci, si dovrebbero evidenziare a partire dal 16-17 luglio.
Le fresche temperature minime e il rischio di temporali notturni potrebbero riattivare anche quell’inoculo di peronospora che si ritiene essere ancora troppo alto, per poter “rallentare” nella cadenza dei trattamenti.
Da tali considerazioni risulta ancora d’obbligo consigliare un trattamento prudenziale, da effettuare nei giorni 15-16 luglio, con prodotti rameici più zolfo, per quel mal bianco favorito dalle condizioni di caldo afoso dei giorni precedenti.
Il quindicesimo bollettino
È il 25 luglio (le date storiche le abbiamo onorate tutte, forse manca giusto il 4 luglio!); 11 giorni dal bollettino precedente; sta iniziando l’invaiatura; siamo tutti più rilassati; ma, anche se ancora per poco, siamo sempre a rischio di peronospora larvata.
Le previsioni meteo indicano una moderata instabilità con possibili locali rovesci. Un temporale del 23 luglio potrebbe aver determinato nuove infezioni che si evidenzierebbero a partire dal 28-29 luglio; nei vigneti è ancora presente un discreto inoculo di peronospora.
Il consiglio, quel giorno, è di ripristinare la copertura rameica (+ zolfo!), entro il 26 luglio.
Il diario della peronospora del 4 agosto
È tempo di bilanci parziali e di chiudere, almeno con i trattamenti antiperonosporici, la stagione viticola.
In controtendenza con la prima parte della stagione, l’andamento meteorologico di luglio e inizio agosto si caratterizza per il tempo stabile e le temperature al di sopra delle medie stagionali. Ciò rappresenta il principale “deterrente” ad un ulteriore sviluppo della peronospora.
La situazione fenologica, con la completa invaiatura dell’Ancellotta e l’inizio della stessa per i vari lambruschi, pone la vite in condizioni di sicurezza nei confronti della peronospora. E questo anche per l’oidio.
Restano due raccomandazioni: nei vigneti con grappolo ancora da invaiare e con infezioni di rilievo sono ancora giustificati interventi di copertura prima di una pioggia o di una bagnatura prolungata; nei vigneti in allevamento, per garantire l’efficienza della chioma fino alla maturazione del legno, il consiglio è di proseguire la difesa con prodotti rameici ancora per tutto agosto.
Ogni stagione è diversa, ogni volta le condizioni cambiano, ogni anno vi è qualcosa di nuovo, o qualcosa di vecchio che si mette in evidenza, e la difesa antiperonosporica non è mai uguale a se stessa. Ogni anno la peronospora è difficile, insidiosa, pericolosa e non va mai trattata con troppa confidenza. Ogni anno è un anno nuovo, unico, da affrontare come se fosse sempre la prima volta ma senza dimenticare, ed anzi facendone tesoro, gli anni passati ed accumulati a difendere i vigneti dalla peronospora, come da qualsiasi altra avversità!
La difesa territoriale dalla peronospora della vite, così come dall’oidio, del Consorzio Fitosanitario in provincia di Reggio Emilia è un lavoro di equipe, è il lavoro di un manipolo di tecnici, maturi e giovani insieme, che interagiscono e collaborano; percorrono in lungo e in largo tutte le aree vitate reggiane, visitano, controllano e ricontrollano i vigneti; seguono, studiano ed elaborano previsioni e dati che siano essi meteorologici, fenologici, biologici, epidemiologici, eziologici e fitoiatrici. Tutto questo per consigliare la migliore strategia di lotta ad un intero territorio. Consigli che i singoli viticoltori possano comprendere, adottare e adattare alla propria zona, alla propria realtà aziendale, alle proprie condizioni, al proprio vigneto.
Un gruppetto di tecnici supportato ovviamente da tutto l’ufficio, da chi materialmente compila i manifesti, li affigge, li recapita, li diffonde, a chi invia gli sms o pubblica le note esplicative sul nostro sito internet ed invia la newsletter, fino a chi risponde al telefono.
Un simile lavoro è reso possibile anche grazie all’ospitalità di molti viticoltori, che mettono a disposizione i propri vigneti per i Check-up, i campi spia e per qualsiasi altro rilievo necessario o che semplicemente ci informano di quanto è piovuto.