GELATE TARDIVE
L’anticipo del risveglio vegetativo e la spiccata variabilità climatica primaverile con potenziali ritorni di freddo, possono predisporre a danni agli organi vegetali più sensibili con conseguente compromissione della produzione agricola, soprattutto frutticola.
Si ricorda che è attivo il sistema di Previsioni delle gelate tardive (ARPAE) sulla base dei modelli agrometeo.
È consigliabile monitorare la differenza di temperatura fra termometro a bulbo bagnato e termometro a bulbo asciutto, dalla scomparsa del sole (circa dalle 18.00, orario solare) a seguire per 3-4 ore. Se la differenza aumenta, via via, di 2-3-4-5 °C significa che con cielo sereno e assenza di vento, l’umidità dell’aria è in forte diminuzione e quindi aumenta il rischio di gelata notturna. Il suolo inerbito e umido accumula minor calore di un suolo non inerbito e quindi si raffredda maggiormente.
Per contrastare le gelate tardive è possibile ricorrere alle seguenti tecniche:
· tecniche che utilizzano impianti irrigui o vaporizzazione dell’acqua in funzione antibrina, come ad esempio impianti ad aspersione soprachioma fissi o impianti ad aspersione sottochioma con micro-irrigatori dinamici (micro-sprinkler).Tali sistemi vanno azionati in assenza di vento, in particolare in soprachioma;
· tecniche che utilizzano la ventilazione;
· tecniche che utilizzano meccanismi di protezione fisici, come reti antigrandine o antipioggia, anche se poco efficienti in caso di fenomeni di elevata intensità;
· bruciatori fissi e /o mobili (es. candele) con funzione antibrina o diffusori di vapore caldo a livello del suolo, impieganti preferibilmente combustibili gassosi piuttosto che liquidi o solidi. Si ricorda a tal proposito che fino al 31 marzo, nelle aree individuate dal PAIR, è comunque vietata la combustione di residui vegetali di cui all’art 185 comma 1 lettera f) del D.lgs 152/06 o rifiuti.
Modena, 14 marzo 2025