Eulia: se fa capolino perché fasciarsi il capo?
di Alessandra Barani
Nel 2016 un altro tortricide polifago, da sempre presente nei nostri areali (Argyrotenia ljungiana “Eulia”), ha fatto capolino sulla vite e non si è certo trattato della prima volta. Infatti anche in altre annate A. ljungiana, alla stregua della più specifica Eupoecilia ambiguella (tignola della vite), è stata rinvenuta sporadicamente sulla coltura e, per non lasciare nulla al caso, i nostri monitoraggi erano stati potenziati con le specifiche trappole a feromoni (primi e metà anni 2000).
In ogni caso, con i continui cambiamenti climatici, l’evoluzione delle strategie di difesa, la diffusione del biologico e della confusione sessuale, ecc., può accadere che nel corso degli anni alcuni carpofagi, presenti occasionalmente, tendano ad essere più invasivi (vedi articolo “Carpofagi occasionali ed opportunisti della vite”). Per questo i nostri Check-up prevedono la segnalazione e/o la stima di tutti gli insetti che si rilevano sulla coltura, anche quando banali (vedi articolo “Check-up dei vigneti sentinella 2016”). La profonda conoscenza del territorio, delle sue sfumature, incluse le fluttuazioni delle varie specie fitofaghe nel corso degli anni, sono un valore aggiunto alla costante attività di campo dello staff.
Nel 2016, dopo una prima comparsata casuale di eulia, in una trappola di tignoletta ai Ronchi di S. Prospero (al 4 aprile - I volo), i Check-up hanno evidenziato un’episodica presenza di larve del tortricide (Fig.1-2) anche in II generazione (che si accavalla alla II di tignoletta). Infatti, nell’85% delle aziende il fitofago risultava assente, mentre nel restante 15% veniva intercettato dai rilievi sui grappoli (Graf. 1.).
Grafico 1. Diffusione di eulia nelle aziende del Check-up in II generazione
Entrando nel dettaglio, tra il 12 luglio e il 9 agosto, nelle 4 aziende in cui erano state avvistate larve di eulia, l’infestazione era compresa tra lo 0,5% e il 2% di grappoli colpiti, con un massimo del 5% (Graf. 2). Quest’ultimo caso, a fronte di un attacco di tignoletta pari al 22% di grappoli con fori, riguardava un vigneto biologico sito a Montecchio, area storicamente “tignola free” che in questi anni sta vivendo un progressivo aumento delle popolazioni del fitofago.
Anche i sopralluoghi nelle 15 aziende del progetto Flight (vedi articolo “Tignoletta: decolla il progetto Flight a sostegno dei Check-up”) non hanno evidenziato la presenza dell’insetto.
L’esito complessivo dei rilievi, assolutamente rassicurante, ci ha indotto ad ignorare la diffusione di A. ljungiana, perchè del tutto irrilevante ai fini tecnici.
Grafico 2. Infestazioni di eulia (Argyrotenia ljungiana), rinvenute in II generazione, nelle 27 aziende del Check-up
Tuttavia, a fine II generazione, sull’unica infestazione significativa di eulia confinata ad una specifica microarea di Novellara da anni in confusione sessuale (segnalazione responsabile e apprezzatissima del tecnico aziendale al coordinamento provinciale), si è creato un rumor del tutto ingiustificato.
Il nostro approccio all’inquadramento delle problematiche è molto rigoroso ed accurato. Pertanto, con lo scrupolo che ci contraddistingue, all’inizio della III generazione di eulia abbiamo corredato 15 aziende del Check-up di specifiche trappole a feromoni, per verificare anche gli sfarfallamenti (controllo che eseguiamo sistematicamente nei frutteti, dove il fitofago ha un’importanza maggiore).
I risultati hanno confermato quanto evidenziato nella generazione precedente, ovvero l’esiguità delle popolazioni sul territorio. Infatti il III volo del tortricide è risultato estremamente scarso (Graf. 3). In 11 vigneti le catture complessive erano comprese tra 0 e 8 adulti mentre in altri 3, tra 15 e 35. Nel solo campo di Montecchio (già menzionato per la II generazione) ammontavano a 59 individui.
Grafico 3. Catture complessive relative al III volo di eulia
Inoltre, nessuna delle 27 aziende del Check-up, incluse le 15 in cui sono stati potenziati i controlli con le trappole, più le 15 del progetto Flight, palesava attacchi ascrivibili alle larve di III generazione. Unica eccezione sempre il vigneto di Montecchio, in cui si è rinvenuto il 3% di grappoli colpiti da eulia contro il 9% interessato da tignoletta.
Che conclusioni trarre? Un saluto in I generazione, una comparsata in II e un addio in III.
Se, come da copione, L. botrana si è confermata star dei fitofagi, A. ljungiana ha ottenuto una parte come figurante di scarso rilievo, unitamente a tanti altri insetti, individuati nel corso della stagione, che continueremo ad intercettare e quantificare anche nei prossimi anni.