Prodotti antioidici
ZOLFO
È un fungicida molto antico. Agisce specificamente sugli oidi, ha azione acaro frenante e insetto-repellente.
Lo zolfo sottrae acqua alla cellula fungina e blocca i processi respiratori sostituendosi all’ossigeno. Come conseguenza si ha la produzione di acido solfidrico al posto dell'acqua e la morte del fungo è dovuta essenzialmente alla disidratazione. È un prodotto multisito che non crea problemi di assuefazione, quindi di resistenza. Lo zolfo agisce sottoforma di vapore e il passaggio allo stato gassoso è direttamente proporzionale alle temperature ed alla finezza delle sue particelle.
La temperatura deve essere sufficientemente elevata per permettere la sublimazione delle particelle solide (passaggio da stato solido a gassoso); l'azione fungicida, infatti, aumenta progressivamente fino a 40 °C (inizia con circa 10-12 °C con gli zolfi più fini e con circa 18-20 °C con gli zolfi più grossolani). Pertanto, a temperature molto elevate (oltre 30-32 °C) il passaggio allo stato di vapore è molto elevato e può indurre fitotossicità; per questa ragione si consiglia di eseguire gli interventi nelle ore più fresche della giornata. Alle basse temperature gli zolfi sono invece poco attivi. L'attività, inoltre, diminuisce col crescere dell'umidità relativa.
Gli zolfi possono essere:
Lo zolfo ha una buona attività preventiva ed anche eradicante, soprattutto quando è in polvere. In virtù della discreta capacità di penetrare all'interno della vegetazione e della buona efficacia, nelle fasi di maggiore pressione della malattia e/o in presenza d’infezioni attive, sono consigliabili applicazioni con zolfo in polvere (25-35 kg/ha). Gli zolfi bagnabili esercitano prevalentemente un’azione di tipo preventivo ed hanno una minor persistenza d’azione rispetto a quelli in polvere (5-7 giorni a seconda delle condizioni ambientali). Tuttavia a dosaggi elevati (sempre in funzione dell’etichetta) possono bloccare o rallentare lo sviluppo del micelio.
Tutti i prodotti fitosanitari a base di zolfo presenti sul mercato sono ammessi in produzione integrata.
I triazoli sono degli inibitori della biosintesi dell’ergosterolo (IBE) nella formazione delle membrane cellulari.
Questi fungicidi intervengono sul metabolismo dei lipidi bloccando la formazione di importanti componenti della parete della cellula fungina. In particolare inibiscono il principale sterolo attivo nella formazione della membrana cellulare (ergosterolo). A causa del meccanismo d’azione molto specifico (monosito) sono sostanze a rischio per l’induzione di fenomeni di resistenza. La commercializzazione di formulati privi di partner (sostanza attiva da sola) acuisce questa problematica, pertanto se ne consiglia un uso moderato.
I triazoli sono un gruppo di fungicidi molto vasto caratterizzato da attività di tipo sistemico (vengono assorbiti dai tessuti e traslocati nel circolo linfatico) o, in alcuni casi, citotropico translaminare (penetrano nei tessuti ma non vengono traslocati). Sono attivi a bassi dosaggi ed hanno una discreta persistenza (10-12 giorni a seconda delle condizioni). Hanno generalmente attività preventiva e curativa (lieve quella eradicante). Nella “tabella 1” vengono riportati i triazoli ammessi in produzione integrata. (Per visionare la tabella consulta il Notiziario completo).
SPIROXAMINA
La Spiroxamina appartiene al gruppo delle sostanze attive che agiscono sulla biosintesi degli steroli, ma con un meccanismo d'azione specifico diverso da quello dei sopra citati triazoli. Infatti interviene su un gruppo di enzimi, coinvolti nella biosintesi degli steroli, differenti da quelli degli altri prodotti. Questa caratteristica riveste una notevole importanza nelle strategie anti-resistenza: studi di campo e di laboratorio hanno dimostrato l'assenza di fenomeni di resistenza incrociata tra spiroxamina e triazoli.
È una sostanza dotata di proprietà sistemiche in grado di penetrare rapidamente nei tessuti trattati. Si contraddistingue per esercitare un’azione preventiva, curativa e in parte eradicante che non risulta essere influenzata dalle temperature. Possiede caratteristiche d’impiego molto simili a quelle degli altri IBE. Nella “tabella 2” vengono riportati i prodotti a base di spiroxamina ammessi in produzione integrata.
BUPIRIMATE
Il suo meccanismo tossico consiste nell’ inibire gli enzimi necessari alla biosintesi degli acidi nucleici. Bupirimate possedendo un’azione citotropica - translaminare è in grado di raggiungere il micelio del fungo già penetrato all'interno degli organi vegetali. Può essere così impiegato sia in fase preventiva, sia curativa. La durata d’azione è di circa 10 giorni.
L'assorbimento del prodotto da parte dei germogli in accrescimento lo rendono in grado di difendere la nuova vegetazione in fase di sviluppo. Nella “tabella 2” vengono riportati i prodotti a base di bupirimate ammessi in produzione integrata. (Per visionare la tabella consulta il Notiziario completo).
STROBILURINE (GRUPPO DEI QoI )
Il meccanismo d’azione dei Qoi è tipico di diverse famiglie chimiche di fungicidi che possiedono un meccanismo analogo o comunque molto simile. Agiscono a livello della respirazione dei funghi con un processo estremamente specifico (unisito). Sono sostanze ad elevatissimo rischio d’induzione di resistenza, anche nel breve periodo. Devono quindi essere impiegate con un numero di applicazioni limitato. Possiedono la caratteristica di essere assorbiti dalle cere presenti sul materiale vegetale e di ridistribuirsi uniformemente sulla vegetazione; per questo sono prodotti scarsamente dilavabili. Pur avendo attività preventiva e talvolta curativa, queste sostanze, anche in presenza di partner, devono essere utilizzate solo preventivamente per limitare il più possibile il fenomeno della resistenza. Lo spettro d’azione è molto vasto ed in generale sono utilizzati contro oidi e/o peronospore. Questo gruppo si arricchisce frequentemente di nuovi composti. La persistenza d’azione, nei confronti dell’oidio, è di circa 10-12 giorni.
Nella “tabella 3” vengono riportati i prodotti a base di strobilurine ammessi in produzione integrata.
(Per visionare la tabella consulta il Notiziario completo).
QUINOXYFEN
Questa sostanza inibisce la germinazione delle spore con un meccanismo d’azione diverso rispetto agli altri fungicidi attualmente impiegati. Ha un’azione tipicamente preventiva, pertanto deve essere applicato in assenza di infezioni. Quinoxifen ha la capacità di fissarsi alle cere cuticolari dei tessuti vegetali, di venire parzialmente assorbito e di distribuirsi sotto forma di vapore sulla vegetazione; grazie a queste caratteristiche è un prodotto caratterizzato da una buona persistenza (circa 8-10 giorni) e da una scarsa dilavabilità.
Nella “tabella 4” vengono riportati i prodotti a base di quinoxifen ammessi in produzione integrata.
METRAFENONE
La sostanza attiva è dotata di un meccanismo d'azione nuovo, diverso da quello dei fungicidi antioidici già in commercio.
Il prodotto agisce con modalità prevalentemente preventive inibendo la penetrazione della cuticola e il successivo processo infettivo del fungo. Possiede inoltre un'ottima resistenza al dilavamento ed una persistenza d’azione di circa 8-10 giorni.
Nella “tabella 4” vengono riportati i prodotti a base di metrafenone ammessi in produzione integrata.
MEPTILDINOCAP
Meptyldinocap è attivo in tutte le fasi vitali del patogeno e si caratterizza per un meccanismo d’azione biochimico multisito in grado di inibire la respirazione cellulare ed alterare i processi metabolici a livello mitocondriale della cellula fungina. La sostanza agisce per contatto ed è caratterizzata da un’azione preventiva, curativa e in parte eradicante nei confronti dell'oidio, anche a temperature relativamente basse. La persistenza del prodotto è di circa 8-10 giorni.
Nella “tabella 4” vengono riportati i prodotti a base di meptildinocap ammessi in produzione integrata.
BOSCALID
Per la coltura della vite il preparato protegge da attacchi di botrite e di oidio.
E’una sostanza attiva dotata di proprietà traslaminari, che a livello della cellula fungina blocca il processo di respirazione con conseguente arresto di produzione d’energia. L’attività biologica della molecola si esplica inibendo la germinazione delle spore e la formazione/accrescimento del tubulo germinativo. Il particolare sito metabolico d’azione è diverso da quelli già esistenti. L’etichetta del prodotto prevede una sola applicazione all’anno Il fungicida è consigliato per interventi preventivi dalla fase di pre-chiusura grappolo quando è sfruttabile anche l’azione contro la botrite.
Nella “tabella 4” vengono riportati prodotti a base di boscalid ammessi in produzione integrata.
(Per visionare la tabella consulta il Notiziario completo).
Ampelomyces quisqualis
È un fungo antagonista specifico per il controllo dell’oidio. L’azione tossica è operata dalle spore del biofungicida che, una volta germinate, parassitizzano il micelio dell’oidio. Con temperatura tra i 20-30 °C si possono originare numerosi cicli del micoparassita che si moltiplica nel vigneto .
E’ un prodotto di contatto impiegabile, a seconda dell’intensità dell’infezione con dosaggi diversi durante l’intera stagione vegetativa della coltura (dal germogliamento alla post-vendemmia). In particolare, nelle fasi di pre e post-vendemmia è possibile sfruttarne l’azione nei confronti dei cleistoteci per ridurre l’inoculo nell’anno successivo. Il biofungicida non prevede tempo di carenza. Il preparato è ammesso in agricoltura biologica e nella generalità dei casi è compatibile con numerosi fungicidi ed insetticidi di largo impiego, tuttavia è bene verificare in etichetta la compatibilità prima di procedere alla sua applicazione. Infatti alcuni agrofarmaci quali lo zolfo non possono essere miscelati con A. quisqualis, ma occorre alternarli con intervallo di almeno 5 giorni gli uni dagli altri.
Affinché la specialità possa esplicare le migliori performance, è consigliabile:
- operare nei casi di bassa pressione di malattia, poiché è efficace con infezioni non superiori al 3% di superficie fogliare colpita. In caso di piogge superiori ai 6 mm occorre ripetere l’applicazione;
- eseguire almeno 2 applicazioni consecutive distanziate di 7-10 giorni;
- addizionare ad un bagnante (es. olio minerale paraffinico estivo);
- trattare nelle prime ore del mattino, o ancor meglio durante le ore serali;
- assicurare una copertura ottimale della vegetazione.
GRUPPO CAA Per consentire una razionale gestione della resistenza, recentemente il FRAC (ente internazionale per la gestione delle resistenze) ha inserito mandipropamid in una categoria di fungicidi denominata CAA (carboxylic acid amides). Nel gruppo sono inseriti antiperonosporici appartenenti a famiglie chimiche diverse, ma accomunati dal medesimo meccanismo d’azione; quest’ultimo provoca sulla cellula fungina l’inibizione della sintesi dei fosfolipidi e dei componenti della parete cellulare. Attualmente compongono il gruppo delle CAA: mandipropamid, dimetomorph, iprovalicarb, benthiavalicarb e valiphenal. Viene raccomandato di non superare le 4 applicazioni all’anno con sostanze appartenenti al gruppo; inoltre, si consiglia di utilizzare le specialità in miscela con prodotti a diverso meccanismo d’azione. |