Peronospora & oidio 2020
Un anno da manuale per la difesa antiperonosporica e antioidica
di Pasquale Mazio, Andrea Franchi e Alessandra Barani
Che anno! Che dire… che anno!
L’anno della pandemia, l’anno del lockdown… l’anno dell’isolamento delle persone… l’anno funesto… l’anno della paura… l’anno in cui si girava per la campagna ad aprile e sembrava ferragosto per la mancanza di traffico e di persone per strada… l’anno in cui una volta di più sono tornati utili i nostri canali digitali d’informazione (sms, @fitogram_bot su Telegram, sito web) e grazie a loro, noi tutti, viticoltori e tecnici, siamo riusciti a proteggere la vite e i grappoli… nell’anno internazionale per la salute delle piante.
A ripercorrere quelle settimane, i giri di monitoraggio nei vigneti del check-up e nei campi spia dei follow-up, e le visite diagnostiche, e le riunioni da remoto, e le consultazioni tutte da smartphone, e lo scrutare dei dati e delle previsioni meteorologiche, tutto ha un sapore estraniante, da Blade Runner o da Mad Max (chi si ricorda quei film ha un’età!).
L’inizio a fine aprile
La parte finale del mese di marzo e la prima decade di aprile risultati più freddi dell’anno precedente e leggermente più freddi della media degli ultimi vent’anni, unitamente alla solita siccità primaverile, a cui ci stiamo abituando, ci hanno permesso di intervenire la prima volta contro la peronospora “solo” il 27-28 aprile. Intervento consigliato a base di prodotti di copertura tradizionali (quelli con effetti cronici, sottogruppo A0: folpet o mancozeb), in previsione dell’arrivo di una modesta instabilità che poteva risultare buona per l’inizio delle infezioni (le primarie).
Con questo consiglio è iniziato anche il consueto connubio tra la difesa dall’odio e quella antiperonosporica, suggerendo l’impiego di zolfo. Già dalla fase di germogliamento avevamo fornite le prime indicazioni per il controllo dell’odio, attraverso i sistemi d’informazione digitali (sms, Fitogram, sito web), per quei vigneti con varietà sensibili e/o soggetti ad attacchi nell’anno precedente. Si tratta di situazioni circoscritte nelle quali si consiglia d’iniziare cautelativamente prima la difesa con zolfo.
Maggio da manuale
Il secondo trattamento lo consigliamo “solo” 10 giorni dopo. Dalla seconda decade di aprile è iniziato a fare più caldo degli anni precedenti e una nuova perturbazione viene prevista per il 10-11 maggio. La vegetazione ha avuto modo di allungarsi e decidiamo per un fosfito/fosfonato con un prodotto di copertura (sottogruppo B6: fosetil Al/fosfonati + prodotti di copertura del gruppo A; fosetil Al + folpet; fosetil Al + rame; cymoxanil + fosetil Al + mancozeb; cymoxanil + fosetil Al + rame).
L'instabilità e le piogge previste avrebbero potuto determinare anche nuovi rilasci di ascospore dell’oidio (responsabili delle infezioni primarie), pertanto, era d’obbligo aggiungere zolfo all’antiperonosporico.
Piove e, in qualche zona, piove discretamente. Ripiove il 14 e le previsioni indicano l’arrivo di una lunga perturbazione. Il terzo bollettino consiglia un fenilamide del sottogruppo B1 (miscele di fenilamidi: metalaxyl-m + folpet, metalaxyl-m + mancozeb, metalaxyl-m + rame, benalaxil-m + folpet oppure benalaxil-m + mancozeb) a cui associare un antioidico sistemico (IBE: flutriafol, fenbuconazolo, penconazolo, penconazolo + zolfo, tetraconazolo, tetraconazolo + zolfo, myclobutanil o difenoconazolo), da effettuare entro il 16 maggio.
Il bollettino successivo è da manuale classico: c’è la fioritura incombente, ci sono le primarie rilevate nei campi spia, ci sono le solite previsioni incerte ed ecco gli ingredienti per il bollettino num. 4 che consiglia per il 22-23 maggio una miscela a base di fosfiti/fosfonati con l’aggiunta di prodotti di copertura (il solito sottogruppo B6).
L’oidio non l’abbiamo ancora rilevato nei campi spia. La situazione è di rischio medio-basso, alimentata dalle nuove infezioni ascosporiche che si hanno con piogge superiori ai 2 mm e temperature medie di almeno 10°C; ma visto il periodo particolarmente suscettibile e la ricomparsa in qualche vigneto del black rot, si consiglia in quel bollettino di abbinare al trattamento antiperonosporico un prodotto sistemico antioidico attivo anche contro questa nuova avversità (cioè un IBE a scelta).
Sempre da manuale, riconsigliamo, per l’approssimarsi di nuova instabilità meteo, i fosfiti/fosfonati per il 28 maggio (bollettino num.5), ma con lo zolfo, questa volta.
Le previsioni non sbagliano, piove. Solo che piove in maniera sempre più difforme, tanta pioggia in una zona, poco o pochissimo in un’altra. Sempre più è importante che il viticoltore cali nella realtà del proprio vigneto i consigli territoriali che gli forniamo.
Giugno pure da manuale
Da manuale pure i consigli (num. 6 e 7) per il 3 e il 9 giugno: un uno-due di miscele affini alle cere, sottogruppo B3 (OSBPI: oxathiapiprolin + folpet “pack”; oxathiapiprolin + zoxamide “pack”. - QiI: amisulbrom + prodotti di copertura del gruppo A; amisulbrom + folpet; amisulbrom + mancozeb; cyazofamide + prodotti di copertura del gruppo A. - QoSI: ametoctradin +folpet “pack”; ametoctradin + metiram). La necessità di sfruttare al massimo il portafoglio prodotti è da tenere ben presente, per giungere a luglio puliti dalla malattia e con tutta la dotazione rameica intatta.
Sul versante oidio, per il 3 giugno si suggerisce, in analogia all’antiperonosporico, un prodotto di lunga persistenza (ciflufenamid + difenoconazolo; ciflufenamid; trifloxystrobin; pyraclostrobin + metiram; boscalid; fluxapyroxad; meptyldinocap; metrafenone); mentre con l’intervento del 9 giugno si consiglia l’impiego di zolfo, poiché il trattamento precedente stava ancora garantendo, seppur parzialmente, la protezione dei vigneti.
Piove e come al solito in questi anni di climate change, c’è dove piove molto, dove poco, dove nulla, e tutto questo nel solo raggio di una provincia italiana!
Questo ci induce a differenziare il consiglio di trattamento da effettuare entro il 16 del mese (bollettino num.8): con precipitazioni superiori ai 50 mm antiperonosporici curativi del sottogruppo C1(miscele sistemiche con retroattività fino a circa il 25% dell’incubazione: metalaxyl-m + mancozeb oppure metalaxyl-m + rame); negli altri casi un trattamento con fungicidi di copertura dei sottogruppi A0 (mancozeb) o A1 (metiram). Per il mal bianco, in entrambi gli scenari, si è indicato l’impiego di zolfo a dosi crescenti.
Stagione sempre più da manuale e da manuale assestiamo, per il bollettino num. 9, il consiglio su una “banale”, ma ben centrata copertura da effettuare il 20-21 giugno sia per peronospora che per oidio.
Luglio delle idrometeore
Le previsioni segnalano l’arrivo di un deciso promontorio anticiclonico dal sapore tutto estivo, solleonesco, così ci attardiamo fino al 30 per consigliare un nuovo trattamento. Bollettino num. 10: situazione infettiva sostanzialmente contenuta; presenza di pochi sintomi (sia di macchie fogliari che larvata sugli acini); possibile rischio dilavamento per i prossimi fenomeni temporaleschi; sempre da manuale, si consiglia di intervenire con zoxamide + rame (sottogruppo A3 moderni) per l’1-2 luglio.
E l’oidio? Qualcuno l’ha visto (con evasioni osservate su grappoli e foglie nei campi di controllo non trattati), qualcuno no! Il rischio epidemico è in aumento e vista la probabile dilatazione dei prossimi turni d’intervento (previsione quanto mai difficile!), si consiglia di abbinare al trattamento antiperonosporico un antiodico a lunga persistenza.
Purtroppo, ci stiamo abituando anche al fatto che ai primi di luglio qualche idrometeora particolarmente pesante deve cadere. Nel 2019 la grandine, nel 2020 grandine e nubifragio!
Nella notte tra il 2 e il 3 luglio si verifica un evento grandinigeno nell’area di Fabbrico, con danni piuttosto rilevanti. Poi, tra il 3 e il 4 luglio, la nostra rete meteo Fitoclimate registra nelle stazioni di Sesso, Roncocesi, Zurco, Poviglio e Canali precipitazioni ben oltre i 100 millimetri. Nel resto della provincia le medie si attestano tra i 30 e i 50 mm. Fanno eccezione i territori a nord est dove le piogge si limitano su valori inferiori alla media provinciale (vedi le stazioni agrometeo Fitoclimate di Santa Maria, Rio Saliceto, Novellara, Fabbrico e Guastalla). D’uopo, se non da manuale, consigliare nei limiti della praticabilità dei campi un intervento con sistemici ad azione curativa del sottogruppo C1 (metalaxyl-m + rame): bollettino num. 11 lilla. In virtù del consiglio di difesa dall’oidio solo di alcuni giorni prima con prodotti a lunga persistenza, si fa rinvigorire la protezione con zolfo.
Seguono i classici consigli di copertura preventiva con rameici e zolfo (sempre a dosi crescenti) per i successivi tre bollettini.
In corrispondenza però del bollettino num. 14, nella Bassa, durante la notte, si registrano precipitazioni tra i 14 e i 63 mm, particolarmente concentrati nelle aree di Correggio, Fosdondo, Villa Argine, Santa Maria e San Giovanni di Novellara con oltre 40 mm, il tutto accompagnato in qualche zona anche da grandine. Questo, unitamente alle previsioni di un immediato peggioramento, ci induce ad emettere un bollettino 14 bis, differenziando i trattamenti in base all’entità delle piogge e alle possibilità d’intervento. Il consiglio è di ripristinare la copertura dove piovuto oltre i 25 mm, mentre per i vigneti che non fossero stati ancora trattati secondo il bollettino num. 14 si consigliava di sostituire la copertura rameica con prodotti ad attività curativa (metalaxyl-m + rame). In entrambi gli scenari, la strategia di difesa consigliata per il mal bianco è lo zolfo.
A fine luglio, non avendo dato respiro a peronospora ed oidio, è stato possibile permetterci di chiudere, almeno formalmente, la stagione di difesa con il bollettino num. 15 dedicato a quei vigneti non ancora invaiati, a tutti quei lambruschi tardivi e ai vigneti in allevamento, suggerendo l’impiego dei soliti noti (rame e zolfo).
È vero che queste chiusure anticipate comportano sempre ritrovarsi dopo Ferragosto con le “femminelle sporche”: ma vale la pena fare un trattamento in più per tenere le femminelle “pulite dalla peronospora” a fine agosto?
Su questa domanda retorica già si accapigliano guelfi e ghibellini! Per il resto si direbbe un anno da manuale o quasi!
Tabella 1. I bollettini, le note e le ultim’ora per la difesa antiperonosporica/antioidica e contro lo scafoideo emessi nel 2020
|
Data di emissione |
Data consigliata d’intervento |
Sottogruppi di prodotti consigliati |
Consiglio antioidico |
Note |
Nota |
23/04 |
- |
- |
- |
Situazione epidemiologica |
1 |
24/04 |
27-28/04 |
A0 |
Zolfo |
|
2 |
08/05 |
08-09/05 |
B6 |
Zolfo |
|
3 |
15/05 |
Entro il 16/05 |
B1 |
Sistemici (IBE) |
|
4 |
21/05 |
22-23/05 |
B6 |
Sistemici (IBE) |
|
5 |
27/05 |
28/05 |
B6 |
Zolfo |
|
6 |
01/06 |
03/06 |
B3 |
Lunga persistenza |
|
7 |
08/06 |
09/06 |
B3 |
Zolfo |
|
Scafoideo |
12/06 |
20-30/06 |
|
|
|
8 |
15/06 |
Entro il 16/06 |
A0-A1 |
Zolfo |
Usa curativo (C1) oltre i 50 mm cumulati |
9 |
19/06 |
20-21/06 |
A0-A1 |
Zolfo |
Ricorda scafoideo |
10 |
30/06 |
1-2/07 |
A3 |
Lunga persistenza |
|
Ultim’ora |
03/07 |
|
|
|
Evento grandinigeno |
11 |
04/07 |
Entro il 5/07 |
C1 |
Zolfo |
Sotto i 40 mm ricopri con rame |
12 |
09/07 |
10-11/07 |
A2-A3 |
Zolfo |
|
13 |
14/07 |
15-16/07 |
A2 |
Zolfo |
|
14 |
21/07 |
Entro il 23/07 |
A2 |
zolfo |
|
14 bis |
23/07 |
Oggi 23/07 |
A2 |
zolfo |
Nella Bassa con oltre 25 mm |
15 |
31/07 |
Entro il 1 agosto |
A2 |
zolfo |
|
Nota |
06/08 |
- |
- |
- |
Situazione epidemiologica |