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Il commento

Smaltimento dei rifiuti agricoli: siamo ad una svolta?

La possibilità di adibire “a deposito temporaneo”, per la raccolta dei rifiuti agricoli prodotti dai loro soci, aree in possesso delle cooperative agricole ha permesso alla gran parte dei nostri agricoltori di smaltire correttamente ed a bassissimo costo i contenitori di agrofarmaci bonificati che si erano accumulati in azienda a partire dalla fine del 2010, momento in cui, a seguito di alcune leggi, si era bloccato il “sistema”, sino ad allora adottato nella nostra provincia, di smaltimento dei rifiuti agricoli.

Non voglio ripetermi sulla validità dell’esperienza vissuta dal 1987 al 2010, della quale più volte abbiamo detto e scritto, ma voglio evidenziare le positività e le criticità emerse questa estate con quest’ultima “nuova” esperienza (raccontata nell’articolo a lato).

Il sistema ha funzionato molto bene e, come ipotizzato, la spesa socio pro-capite sostenuta dalle  cooperative è stata decisamente contenuta, dimostrando l’efficacia del metodo e senza dubbio la concorrenzialità con i costi del porta a porta attualmente praticato dai gestori e dalle società private di raccolta dei rifiuti.

Aspetto negativo dell’applicazione di questa legge è che se da un lato gli agricoltori soci di cooperativa hanno risolto in parte “il problema rifiuti”, quelli non cooperatori sono rimasti in balìa di un mercato che ha prestato servizi a caro prezzo, innescando, di fatto, una discriminante piuttosto evidente.

In contemporanea è proseguita la raccolta diretta presso le sedi aziendali delle reti per rotoballe e teli di materiale plastico, che all’agosto 2012 vedono un quantitativo raccolto pari a 552 tonnellate.

Cosa possiamo fare ora per “pulire” le aziende agricole e possibilmente pulirle tutte?

La legge di cui sopra non pone vincoli o limiti quali-quantitativi, da qui se una cooperativa agricola volesse raccogliere più categorie di rifiuti, nulla osta che lo faccia purché in modo differenziato per ogni singola tipologia. Le modalità organizzative sono le stesse adottate quest’estate.

Per quanto riguarda i “non cooperatori” siamo impegnati a trovare un accordo con i gestori pubblici per un servizio “porta a porta” che abbia un costo sostenibile e possibilmente “concorrenziale” con operatori privati presenti sul libero mercato che al momento forniscono un ottimo servizio, ma decisamente oneroso.

Speriamo quanto prima di poter dare una risposta concreta al problema e poter fornire ancora una volta ai nostri consorziati un servizio efficace ed economico e in linea con le direttive UE.

 

A. Montermini

 

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