Consorzio Fitosanitario Provinciale

VENDEMMIA 2015 DA INCORNICIARE

 Di Claudio Corradi

La vendemmia 2015 in territorio reggiano si è conclusa con un calo produttivo del solo 3,26% rispetto ai valori raggiunti lo scorso anno. Il dato più interessante di questa annata particolarmente felice anche dal punto di vista qualitativo delle uve che oltre ad un perfetto stato sanitario hanno mediamente permesso di incrementare il grado zuccherino di almeno 2 gradi babo. Nella nostra provincia oltre il 90% della produzione di uva viene conferito e trasformato da cantine cooperative.

Secondo i dati raccolti da Confcooperative Reggio Emilia risulta che la produzione di uva pigiata quest’anno in territorio reggiano da 16 centri di pigiatura, facenti capo a 10 cantine, due delle quali con sede legale in provincia di Modena, è stata di 1.494.462 quintali di uva (tabella 1). Per le cantine che hanno sedi sia sulla provincia di Reggio che su quella di Modena (Riunite & Civ, Masone e Campogalliano, Limidi Soliera Sozzigalli e Rolo e Sociale di Carpi-Sorbara) nel conteggio di tabella 1 sono stati considerati esclusivamente le uve lavorate dai centri di pigiatura reggiani. 

Tabella 1 : Quantitativo di uva ritirata dai centri di pigiatura delle cantine reggiane nella vendemmia 2015 e percentuale di incidenza sul totale. 

Sempre restando in territorio reggiano è possibile, utilizzando i più recenti dati forniti dall’assessorato all’agricoltura della nostra provincia, osservare il peso percentuale della produzione suddiviso nei vari comuni del territorio alcuni dei quali in questi ultimi anni hanno particolarmente incrementato le loro superfici. In ambito provinciale i comuni più vocati alla viticoltura si confermano quello di Correggio che da solo produce il 22% dell’uva reggiana, seguito da Reggio con il 20, e da Novellara, Rio Saliceto e San Martino in Rio ognuno con il 6%. In crescita rispetto al passato sono in modo particolare Correggio Novellara e San Martino in Rio. 

Grafico 1 : Principali comuni vitivinicoli reggiani e relativa percentuale di produzione di uva sul totale provinciale. 

 Negli ultimi mesi del 2015 peraltro nella nostra provincia, come un poco è successo anche in quella di Modena, si è assistito ad una frenetica corsa all’accaparramento dei diritti di impianto dei vigneti tanto che diversi produttori negli ultimi giorni di vita dei diritti di reimpianto hanno ipotecato la produzione lorda vendibile di due annate (questo il valore più recente dei diritti compravenduti) pur di potere acquistare la possibilità di impiantare nuovi vigneti. Il  nuovo sistema di gestione del potenziale produttivo della viticoltura europea in vigore dal 1 gennaio 2016 ha in effetti rivoluzionato il settore viticolo reggiano soprattutto dal punto di vista economico. Le conseguenze sono state la forte impennata del valore dei diritti, che hanno raggiunto i 10-12 mila euro ad ettaro e la corsa alla realizzazione di nuovi impianti che per la stagione 2015-2016 pare saranno più del doppio di quella precedente. Tutto questo oltretutto sta determinando una forte richiesta di barbatelle che peraltro rischia di portare anche ad un’impennata dei prezzi del materiale vivaistico. Il tutto in attesa degli effetti della nuova politica vitivinicola che per i prossimi anni limiterà fortemente la possibilità di incrementare la superficie vitata del territorio visto che al massimo permetterà incrementi di coltivazione entro i margini dell’1% l’anno, proprio per favorire una stabilità dei mercati del vino.  

Ed a proposito di mercato del vino e del Lambrusco in particolare, quello che è veramente interessante osservare sono i dati relativi alla produzione complessiva delle uve destinata alla produzione di questo prodotto. Le Cantine sociali di Reggio e Modena, 13 aziende con 28 stabilimenti, hanno pigiato quest’anno 2.795.189 quintali di uva generando un incremento complessivo di produzione rispetto all’annata precedente del 6%. 

Tabella 2 : Quantitativo di uva pigiata dalle cantine cooperative della provincia di Reggio e di Modena nel 2015. A fianco è indicata la percentuale di incidenza sul totale delle varie aziende ed il loro territorio di competenza.


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