Consorzio Fitosanitario Provinciale

Alcuni fitofagi occasionali della vite

di Vezzadini Stefano

Vi sono degli artropodi che solo occasionalmente possono riuscire ad arrecare danno significativo alle colture e proprio per questo che diviene importante un attento controllo della loro presenza prima di prendere decisioni inerenti possibili interventi di difesa: è il caso di Byctiscus betulae detto sigaraio della vite (foto 1, 2 e 3).

Si tratta di un coleottero che attacca la vite, alcuni fruttiferi e diverse latifoglie forestali. Compie una sola generazione all’anno arrotolando i getti dei giovani germogli e, nel caso della vite, eliminando generalmente un numero limitato di grappolini.

Bisogna sottolineare che la vite è una pianta che reagisce molto bene ai danni subiti ad inizio stagione, con una maggior allegagione ed un congruo ingrossamento degli acini, riuscendo spesso a sopperire ai danni dovuti al sigaraio.

La miglior lotta biologica al sigaraio della vite è quella preventiva, eseguita un anno per l’altro, e si attua con la raccolta manuale dei sigari, all’interno dei quali si trovano le uova, quando questi non sono ancora disseccati e la successiva distruzione. Generalmente la raccolta dei sigari secchi è tardiva perché, attraverso piccoli fori, l’insetto si dilegua.

Un altro Coleottero particolare che provoca piccole rosure alimentandosi a danno dei germogli e delle foglie di diverse specie arboree ed arbustive ed occasionalmente rinvenibile nei  vigneti è la lacnea o lacnea dai sei punti (Lachnaea sex-punctata); contro la quale sarebbe eccezionale dover intervenire (foto 4 e 5).

Anche per ciò che concerne le cicaline della vite occorre porre particolare attenzione e trattare soltanto quando si preveda un danno reale. Le punture della cicalina gialla (Zygina (= Erythroneura) rhamni) di minima entità non riescono quasi mai a comportare danni (foto 6), mentre quelle della cicalina verde (Empoasca vitis (= flavescens)) possono a volte richiedere interventi, divenendo un fitofago “serio” se la si lascia propagare nel vigneto (foto 7).

Intonata ai colori autunnali è la cicadella buffalo (Stictocephala bisonia) che oltre alla vite dove provoca strozzature e ingrossamenti nei tralci (foto 8 e 9), può colpire fruttiferi, forestali, erbacee e piante spontanee. La sua presenza può arrecare lievi danni ai vigneti al primo anno d’impianto e si è accentuata con l’utilizzo di preparati ad azione sempre più mirata sugli insetti bersaglio.

Infine insetti che facilmente si possono notare ma che, nel Reggiano, non hanno mai arrecato danni tangibili quali la cecidomia della vite (Janetiella (=Dichelomyia) oenophila) che procura galle ben visibili sia nella pagina superiore che inferiore delle foglie (foto 10) e che può attaccare  i grappolini (foto 11); ed i minatori fogliari: la minatrice fogliare della vite (Holocacista rivillei) (foto 12) e la minatrice americana della vite (Phyllocnistis vitegenella) (foto 13), entrambe scavano gallerie nel parenchima fogliare di differenti dimensioni e forma.

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