Uno Scaphoideus titanus per vite
Monitoraggio del ciclo e delle densità di popolazione del vettore della flavescenza dorata nella stagione appena trascorsa
di Pasquale Mazio
Nel 2009 tutto è iniziato, come ogni anno da 10 anni a questa parte, col monitoraggio dello scafoideo per la determinazione del ciclo del vettore della flavescenza dorata e poter così indicare ai viticoltori il momento migliore per l’intervento insetticida obbligatorio. Finestra temporale comunque mediata a livello regionale e quindi non sempre rispettosa degli andamenti locali per fenologia e densità di popolazione.
Il Ciclo
Il monitoraggio del ciclo dello scafoideo è iniziato a fine aprile e proseguito fino a metà ottobre, per un totale di 30 rilievi in 7 vigneti. In tabella 1 sono riportate le località dei vigneti campione, le loro caratteristiche e la cadenza dei rilievi.
Tabella 1: i vigneti di monitoraggio per verificare il ciclo dello scafoideo
L’11 maggio sono state rilevate le prime forme mobili, mentre la schiusura significativa delle uova è stata fissata indicativamente al 15 maggio. La seconda età neanidale è stata rilevata il 19 maggio, mentre la prima età ninfale (terza età giovanile) è stata rilevata il 25 dello stesso mese. Abbiamo poi rilevato la seconda età ninfale (quarta età giovanile) il 3 giugno, la terza età ninfale (quinta età giovanile) il 12 giugno ed infine i primi esemplari adulti il 19 di quel mese.
Sono trascorsi, in pratica, solo 39 giorni tra il primo ritrovamento di scafoideo e l’individuazione del suo sfarfallamento, è questo il periodo più corto mai registrato in questi anni.
Le ultime catture sono state rilevate proprio alla fine dei controlli a metà ottobre.
Come sempre i controlli sono stati effettuati con osservazioni sui polloni fino all’avvistamento degli adulti; sulla chioma fino alla fine; e mediante trappole cromotropiche collose gialle per tutta la stagione.
Nei vigneti di monitoraggio 2009 a cui si aggiungono altri dismessi negli anni scorsi, per un totale di 12 vigneti, si rileva per gli ultimi due anni una densità di popolazione costante di uno scafoideo per vite nel momento di maggior avvistamento (grafico 1). I vigneti generalmente vengono “dismessi” dal monitoraggio per livelli di popolazione troppo bassi per poterne verificare il ciclo e che continuiamo però a seguire con rilievi una tantum anche negli anni successivi, a meno che non siano stati estirpati o per mancanza di ospitalità.

Il Monitoraggio Straordinario
Parallelamente al monitoraggio del ciclo si è anche proceduto, con l’aiuto di tutto lo staff del Consorzio Fitosanitario, ad un monitoraggio territoriale per verificare, nel periodo di maggior avvistamento (le due settimane centrali di giugno), le densità di popolazione del vettore. I vigneti coinvolti in questo caso sono stati 22, sparsi in 18 località, tutti trattati negli anni scorsi con insetticida almeno una volta contro lo scafoideo, anche se con modalità diverse in funzione della conduzione che è da ritenersi comunque “normale” e nella media della provincia.
Seguendo il metodo Lessio-Alma dell’Università degli Studi di Torino, è stata stimata una densità di popolazione provinciale nel 2008 di 0,3 forme mobili per ceppo di vite (vale a dire qualcosa come 1 scafoideo ogni tre viti), osservando 16.100 foglie di 3.220 ceppi; mentre nel 2009 la densità è stata stimata in 0,2 forme mobili/ceppo, in seguito all’osservazione di 19.690 foglie su 3.937 viti. In tabella 2 sono riportati le località dei vigneti coinvolti, il loro numero, le forme d’allevamento, il tipo conduzione e il numero per i due anni di forme mobili di scafoideo per ceppo di vite della singola zona; con l’asterisco sono indicate le località in cui i vigneti sono gli stessi per entrambi gli anni.
Tabella 2: vigneti di monitoraggio per la densità di popolazione dello scafoideo
Interessante vedere che laddove sono presenti i vigneti a conduzione biologica la media è leggermente più alta, ma non sempre è così; infatti, vi sono diversi vigneti a conduzione tradizionale con presenze non indifferenti di scafoideo (degni, si potrebbe dire, dei vigneti biologici!). Infine, da notare la media della popolazione di scafoideo a Correggio, ottenuta unendo le diverse località di quel comune; questa è di 0,010 forme mobili/ceppo nel 2008 e 0,015 nel 2009, di molto inferiore alle medie stimate per tutta la provincia.
Metodi di Monitoraggio a Confronto
Alcune considerazioni a margine provengono dal confronto tra il metodo utilizzato per stimare la densità di popolazione negli ultimi due anni (metodo elaborato presso la Facoltà di Agraria di Torino) e quello personale elaborato all’inizio di questa avventura.
Il primo è un metodo statistico di tipo sequenziale in cui si controllano 5 foglie per pianta, fino a quando non si raggiunge o supera un valore tabellare di forme mobili per il numero di ceppi controllati; per cui più è bassa la popolazione, maggiore è il numero di ceppi da controllare (anche se noi abbiamo scelto di non andare comunque oltre i 100 ceppi).
Il nostro metodo empirico, frutto dell’esperienza realizzata nel 2000 (per cui non vi sono per quell’anno dati confrontabili!), prevede il controllo di tutte le foglie di tutti i polloni di 25 ceppi per vigneto.
Abbiamo provato entrambi i metodi contemporaneamente in 12 vigneti per 56 rilievi nei due anni. Sostanzialmente, col metodo Torino le osservazioni sono condotte su molti più ceppi, ma su molte meno foglie, trovando pertanto meno scafoideo, la metà circa (tab. 3) rispetto al metodo reggiano. Ultima considerazione, in presenza di bassissime popolazioni entrambi i metodi hanno avuto lo stesso numero di casi (3) in cui si sono trovate forme mobili con l’uno e non con l’altro.
Tabella 3: metodi di rilievo a confronto
|
Anno |
Metodo |
Num. piante |
Num. foglie |
Densità di popolazione |
|
2008 |
Torino |
1378 |
6890 |
0,44 |
|
Reggio Emilia |
640 |
11939 |
0,81 |
|
|
2009 |
Torino |
2031 |
10160 |
0,33 |
|
Reggio Emilia |
718 |
14921 |
0,60 |